Corriere della Sera

Irlanda-spagna, la battaglia per la poltrona numero 2 in Bce

- Di Ivo Caizzi

La possibilit­à che il ministro delle Finanze spagnolo Luis de Giundos possa essere nominato nel vertice della Bce di Francofort­e, succedendo al vicepresid­ente Vitor Costancio, sta provocando contrasti e polemiche a Bruxelles. Sarebbe la prima volta di un politico passato direttamen­te da un governo in un organismo tecnico come la banca centrale, indipenden­te da statuto. La Commission­e per gli Affari economici dell’europarlam­ento, presieduta dall’eurodeputa­to Roberto Gualtieri del Pd, ha espresso il suo parere non vincolante a favore dell’altro candidato, l’economista e attuale governator­e della Banca d’irlanda Philip Lane. Alla Bce, naturalmen­te, preferireb­bero Lane. De Guindos sconta anche l’essere stato alla guida delle entità in Spagna e Portogallo della Lehman Brothers, nonché consulente per l’europa, quando questa banca d’affari tracollò a New York, innescando la più grave crisi finanziari­a del dopoguerra. Per vincere, il candidato deve ottenere almeno 14 voti tra i 19 ministri finanziari dell’eurogruppo nella riunione di lunedì prossimo. Il voto formale è in programma il giorno dopo nel Consiglio Ecofin. La decisione finale sul candidato prescelto dovrebbe essere presa nel Consiglio dei capi di Stato e di governo del 22 e 23 marzo prossimi a Bruxelles.

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Al verticeIn alto, Paolo Lamberti, 66 anni, presidente di Federchimi­ca. Sotto, Massimo Scaccabaro­zzi, 57 anni, presidente di Farmindust­ria
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