Rossa ancora più Rossa La Ferrari come nel 1969
Niente zone bianche, a parte i numeri, e un tocco di grigio pro sponsor
Monocolore Sulla 312 solo gli scarichi del dodici cilindri erano bianchi Nella stagione 1969 la Ferrari non vinse neanche una gara (Reuters) che si discosta delle tradizionali sigarette bianco-rosse.
Non solo grafica, ovviamente. La Ferrari destinata a combattere contro la Mercedes per il titolo 2018, ha allungato il passo. È questo, forse, l’elemento tecnico più significativo di una vettura che si pone come una evoluzione della SF70H, in mancanza di grandi novità regolamentari. Una scelta tecnica simile a quella adottata la scorsa stagione proprio dalla Mercedes che aumentò la distanza tra l’asse delle ruote anteriori e l’asse delle ruote posteriori, complicando la messa a punto iniziarossa, le ma risultando più competitiva sulla distanza.
Il passo più corto significò per Vettel e Raikkonen vantaggi evidenti nelle piste più tortuose, tipo Montecarlo o Singapore: un patrimonio che i progettisti di Maranello devono aver giudicato comunque insufficiente per puntare a battere Hamilton e Bottas con la nuova stella a tre punte: apparizione prevista lo stesso 22 febbraio, poche ore prima della presentazione Ferrari, giusto per ribadire il testa a testa. Del resto, alcuni elementi chiave della Ferrari 2017, una macchina molto performante e quindi una «base» di riferimento preziosa, sembrano aver ispirato parecchi team rivali, soprattutto in materia di aerodinamica delle fiancate.
Dunque, avremo una Rossa assoluta, più «lunga» e di certo sviluppata, evoluta, innovata in una quantità enorme di elementi meno visibili eppure decisivi. Sino a che punto
Passo allungato
È la novità tecnica più importante Prende in parte spunto dalle scelte Mercedes
non lo sanno al momento nemmeno gli uomini che lavorano da mesi, senza sosta, su un progetto carico di responsabilità pesanti. Con l’intenzione di mettere in pista una Ferrari capace di filare da subito, a partire dal Gp inaugurale di Melbourne il 25 marzo, ma soprattutto di crescere sino all’ultimo match (Abu Dhabi, 25 novembre), lungo nove mesi esatti per 21 tappe di certo tiratissime. Evitando se possibile un fatica da recupero, ciò che rese affannosa l’ultima parte dello scorso campionato, quando quel bellissimo equilibrio, finalmente raggiunto, si ruppe sotto stress da rincorsa.