Nel centrodestra duello sul candidato Berlusconi: Salvini? Lo vedo al Viminale
Il capo di FI evoca Tajani. L’alleato: tocca a me
È un botta e risposta ininterrotto, e minaccia di proseguire fino al 4 marzo quello tra Berlusconi e Salvini sul tema della leadership. La sfida tra alleati è serratissima, anche perché il patto è che sarà il primo partito del centrodestra, in caso di vittoria, ad indicare il candidato per Palazzo Chigi. Ma l’impressione di una rissosità interna, a due settimane dal voto, è sempre più forte, e si vedrà se sarà benzina in più o freno.
Ieri nuova puntata con vecchio copione. Da una parte c’è Silvio Berlusconi che gioca ancora sul nome «segreto» del candidato di FI: un nome «importante», che «assicurerà all’italia splendidi rapporti con l’europa», che sarà «la migliore soluzione» per ottenere dall’unione quello che non si è ancora ottenuto. Un nome, insiste l’ex premier, che anche Salvini conosce, e che non può essere rivelato perché l’interessato ha «tanti impegni» e preferisce attendere per l’ufficializzazione. L’identikit pare proprio quello di Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, al quale Berlusconi ha chiesto la disponibilità all’iscrizione alla corsa per Palazzo Chigi, ricevendone in cambio un sì ma salvaguardandone il nome.
Salvini non sembra però voler sottostare alla tattica del «dico e non dico» di Berlusconi, tanto più nel momento in cui l’alleato parla come chi darà le carte sulla formazione del prossimo governo attribuendogli il ruolo di «ministro dell’interno, perché gli italiani gli hanno confermato fiducia nei sondaggi». Così la risposta del segretario del Carroccio è caustica: «La Lega prenderà un voto in più di tutti gli altri del centrodestra e io da presidente del Consiglio non vedo l’ora di far fare il ministro a persone competenti: lo farei fare a Berlusconi, infatti». E ancora, Salvini nega di essere a conoscenza del nome del candidato azzurro: «Per il presidente del Consiglio non adoro le sorprese, preferisco la chiarezza».
Se comunque il rapporto pubblico appare conflittuale, quello politico forse è più solido di come sembra. Per esempio, Salvini in un forum con Askanews apre alla possibilità di «larghe intese» almeno per l’elezione dei presidenti delle Camere, purché siano «persone valide», perché si tratta di «figure di garanzia istituzionale» che devono essere super partes. Intanto, per gli azzurri preoccupati che la campagna elettorale si avviti troppo sullo scontro tra leader e non sulle cose concrete, ecco che nel giorno in cui FI a Milano presenta le politiche per la famiglia, Berlusconi annuncia la firma del «Patto per la natalità». Berlusconi lancia anche un possibile ritorno di Guido Bertolaso: «Ha subito un calvario giudiziario di otto anni solo perché era mio amico: è una persona capace e lo vorrei ministro della Protezione civile».
«Bertolaso ministro» L’ex premier: Bertolaso era mio amico e ha subito di tutto, lo vorrei alla Protezione civile