Corriere della Sera

Nel centrodest­ra duello sul candidato Berlusconi: Salvini? Lo vedo al Viminale

Il capo di FI evoca Tajani. L’alleato: tocca a me

- Di Paola Di Caro

È un botta e risposta ininterrot­to, e minaccia di proseguire fino al 4 marzo quello tra Berlusconi e Salvini sul tema della leadership. La sfida tra alleati è serratissi­ma, anche perché il patto è che sarà il primo partito del centrodest­ra, in caso di vittoria, ad indicare il candidato per Palazzo Chigi. Ma l’impression­e di una rissosità interna, a due settimane dal voto, è sempre più forte, e si vedrà se sarà benzina in più o freno.

Ieri nuova puntata con vecchio copione. Da una parte c’è Silvio Berlusconi che gioca ancora sul nome «segreto» del candidato di FI: un nome «importante», che «assicurerà all’italia splendidi rapporti con l’europa», che sarà «la migliore soluzione» per ottenere dall’unione quello che non si è ancora ottenuto. Un nome, insiste l’ex premier, che anche Salvini conosce, e che non può essere rivelato perché l’interessat­o ha «tanti impegni» e preferisce attendere per l’ufficializ­zazione. L’identikit pare proprio quello di Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, al quale Berlusconi ha chiesto la disponibil­ità all’iscrizione alla corsa per Palazzo Chigi, ricevendon­e in cambio un sì ma salvaguard­andone il nome.

Salvini non sembra però voler sottostare alla tattica del «dico e non dico» di Berlusconi, tanto più nel momento in cui l’alleato parla come chi darà le carte sulla formazione del prossimo governo attribuend­ogli il ruolo di «ministro dell’interno, perché gli italiani gli hanno confermato fiducia nei sondaggi». Così la risposta del segretario del Carroccio è caustica: «La Lega prenderà un voto in più di tutti gli altri del centrodest­ra e io da presidente del Consiglio non vedo l’ora di far fare il ministro a persone competenti: lo farei fare a Berlusconi, infatti». E ancora, Salvini nega di essere a conoscenza del nome del candidato azzurro: «Per il presidente del Consiglio non adoro le sorprese, preferisco la chiarezza».

Se comunque il rapporto pubblico appare conflittua­le, quello politico forse è più solido di come sembra. Per esempio, Salvini in un forum con Askanews apre alla possibilit­à di «larghe intese» almeno per l’elezione dei presidenti delle Camere, purché siano «persone valide», perché si tratta di «figure di garanzia istituzion­ale» che devono essere super partes. Intanto, per gli azzurri preoccupat­i che la campagna elettorale si avviti troppo sullo scontro tra leader e non sulle cose concrete, ecco che nel giorno in cui FI a Milano presenta le politiche per la famiglia, Berlusconi annuncia la firma del «Patto per la natalità». Berlusconi lancia anche un possibile ritorno di Guido Bertolaso: «Ha subito un calvario giudiziari­o di otto anni solo perché era mio amico: è una persona capace e lo vorrei ministro della Protezione civile».

«Bertolaso ministro» L’ex premier: Bertolaso era mio amico e ha subito di tutto, lo vorrei alla Protezione civile

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Il leader della Lega Matteo Salvini, 44 anni, ieri durante il volantinag­gio tra i banchi del mercato di piazzale Lagosta, a Milano
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A Milano Il leader della Lega Matteo Salvini, 44 anni, ieri durante il volantinag­gio tra i banchi del mercato di piazzale Lagosta, a Milano (Lapresse)

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