«Assassini politici della mia terra» Di Maio, guerra al Pd sui De Luca
Il Movimento: fuori la famiglia dalle istituzioni. I dem: l’unico omicida conclamato è Grillo
NAPOLI Qualunque sarà l’esito giudiziario dell’indagine della Procura di Napoli scaturita dall’inchiesta su rifiuti, appalti e affari condotta da Fanpage, il servizio pubblicato ieri dal quotidiano online dimostra che Roberto De Luca, assessore comunale pd a Salerno, ha ricevuto nel suo studio due imprenditori (in realtà finti, ma lui non lo sapeva) che dicevano di voler entrare nell’operazione di smaltimento delle ecoballe stoccate in un sito in provincia di Napoli, operazione per la quale è competente la Regione Campania, guidata da Vincenzo De Luca, padre di Roberto. L’assessore salernitano non ha alcun ruolo istituzionale sulla questione delle ecoballe, quindi non ha titoli per parlarne con i due sedicenti imprenditori, che poi erano un giornalista di Fanpage e l’ex camorrista Nunzio Perrella, che lo ha accompagnato in tutta l’inchiesta. Eppure Roberto De Luca lo ha fatto, non ha detto ai suoi ospiti che stavano sbagliando interlocutore e anzi dal colloquio si capisce che dà anche ai due indicazioni su come procedere. In un altro passaggio del servizio, Perrella, parlando con l’uomo che lo ha messo in contatto con De Luca, fa anche riferimento al pagamento di mazzette, ma su questo aspetto stanno ancora lavorando i pm napoletani che hanno indagato Roberto De Luca per corruzione.
Dal punto di vista politico, però, la questione non ha bisogno di ulteriori accertamenti. E le polemiche continuano. Luigi Di Maio — che oggi deve fare i conti con un quarto candidato del suo Movimento in odore di massoneria, l’avvocato David Zanforlini — ha messo l’intera famiglia De Luca al centro della manifestazione che ha tenuto ieri a Genova. Sul palco campeggiava una grande foto di Vincenzo De Luca con accanto i figli Roberto e Piero (quest’ultimo candidato alla Camera con il Pd): «Voglio farvi vedere il volto degli assassini politici della mia gente», ha detto al microfono Di Maio. E mentre il senatore pd Stefano Esposito gli rispondeva a distanza («L’unico assassino, conclamato e passato in giudicato per la magistratura italiana, è Beppe Grillo»), i Cinque Stelle napoletani annunciavano per domani due presìdi, a Napoli e a Salerno, per «invocare la cacciata della dinasty De Luca dalle istituzioni», invitando chi non potrà A Genova Luigi Di Maio, 31 anni, ieri sul palco. Alle sue spalle i manifesti contro De Luca e i due figli partecipare a collegarsi a mezzogiorno con il sito di Fanpage per una visione collettiva del servizio su Roberto De Luca.
Grande pubblicità al quotidiano online autore dello scoop, dunque. E in un certo senso partecipa anche il Pd. Ieri Renzi, al termine del suo tour elettorale a Napoli, è andato a fare una visita in redazione, ma non è parsa una visita di cortesia: «L’indagine riguarda anche voi — ha detto — e penso che abbiate il diritto e il dovere di mostrare le vostre carte e la vostra innocenza e di provarla come pure faranno gli altri indagati».
Renzi a «Fanpage» La visita al sito che ha sollevato il caso: voi indagati, mostrate la vostra innocenza