Juve tra il Toro e il testa a testa con il Napoli «Incrocio pericoloso»
con il Toro senza Matuidi e Mandzukic, bloccato a letto dalla febbre.
Allegri ha definito perfettamente il senso di questa intrigante domenica d’inverno: «Uno snodo cruciale». I bianconeri sanno che non possono frenare «perché di sicuro il Napoli vincerà». Il rischio è rimanere indietro contro l’imbattuto Mazzarri, che opporrà il ritrovato Belotti al Pipita Higuain e ha molto da giocarsi, non solo l’orgoglio cittadino, anche un pezzo d’europa. Max il trasformista rilancia Szczesny al posto di Buffon, torna al centrocampo a tre con Sturaro favorito su Marchisio e medita di inserire Alex Sandro nel tridente d’attacco insieme a Douglas Costa (fuori Bernardeschi) con Asamoah in difesa. Una squadra solida e compatta per un derby difficile, fisico, tattico, nervoso. Sarà una stracittadina diversa dalle ultime perché il Toro giocherà più basso rispetto a quello di Mihajlovic, anche più guardingo e compatto, ma non per questo rinunciatario.
È un mezzogiorno e mezzo di fuoco. Una domenica da maledetti toscani: Allegri e Mazzarri sono nati a una manciata di chilometri di distanza e non si sono mai piaciuti, hanno pensieri e filosofie diverse, anche Duellanti Max Allegri, alla quarta stagione con la Juve, e Maurizio Sarri, alla terza sulla panchina del Napoli (Ansa, Getty Images) nel calcio. Ma la frecciata lo juventino la rifila a Sarri, il terzo incomodo di questo strano triangolo regionale: «Ci sono tante gare a orari diversi ed è giusto così. Altrimenti, con tutto il rispetto, andiamo a allenare in Lega Pro», dice al collega che vorrebbe sempre le partite la domenica alle 15. Il duello si gioca anche sui nervi. Sarri ha ordinato ai suoi di non guardare il primo tempo della Juve in ritiro prima di andare al San Paolo per non perdere concentrazione.
Sarà una domenica bestiale. La Juve ha giocato male a Firenze e si è fatta rimontare 2 gol dal Tottenham in Champions. «Ma non sono preoccupato», spiega l’allenatore. Dybala è pronto per l’ultima mezzora, ma il sole bianconero è Higuain, 6 gol nelle ultime 3 partite, 4 negli ultimi 4 derby, soprattutto la voglia di rivincita dopo le critiche per gli errori gravi con gli inglesi. Il Pipita è pronto. «Noi vogliamo vincere tutto», ricorda Allegri a Sarri che, invece, tutto ha sacrificato sull’altare dello scudetto. E oggi con i titolarissimi si trova nella condizione di non poter sbagliare: il Napoli, per dare un senso alla stagione, deve vincere lo scudetto. E questo significa pressione. Il passo falso con il Lipsia è stato troppo vistoso per passare inosservato e rischia di lasciare il segno sulla testa e sulle gambe degli azzurri. La partita continua. Le regine vinceranno ancora sino allo scontro mortale del 22 aprile?