Il superg alla snowboarder Ledecka campionessa per caso mette in riga tutte le regine dello sci
Il superg femminile della gloria attesa, probabile, anzi certa si conclude per l’italia con una cocente delusione. Di medaglie non c’è traccia, anche se Johanna Schnarf si merita almeno un 7 in pagella per aver fallito il bronzo per appena 5 centesimi dopo aver sognato a occhi aperti fino alla discesa di Anna Veith. Consideriamo per lei una benedizione l’impresa di Ester Ledecka, se non altro perché ha evitato all’altoatesina — che già deve rimuginare sui 16 centesimi mancanti per il titolo olimpico — lo scorno aggiuntivo del 4° posto e del «legno».
Ma non era la nostra Anna la prima opzione nella missione podio. E non lo era nemmeno Nadia Fanchini, scioltasi inesorabilmente. Le carte di briscola erano semmai Federica Brignone, alla fine 6ª e forse anestetizzata dal 3° posto in gigante, e Sofia Goggia, incartatasi su un dossetto che l’ha sbalzata via subito dopo un intertempo «verde», forte di un vantaggio di 2 decimi. Sofia è rimasta in pista, però la frittata era servita, emula della Vonn che, scesa con il numero 1, s’era buttata via interpretando malissimo il tratto che conduceva al rettilineo finale. Vogliamo parlare di oro gettato alle ortiche? Parliamone pure. E questo nonostante la riflessione dell’azzurra sulla rivale americana: «In fondo, rispetto a lei io sono una poveraccia: ha vinto 76 gare più di me e ha 120 podi in più. Ma perfino Lindsey è deragliata ai Giochi: questa è la vita; pronostici o non pronostici, si va e si sbaglia». Discorso vero, ma accademico. Noi siamo più pragmatici: la «Berghem connection» con l’oro della Moioli è saltata, anche se la Goggia, ragionando già sulla discesa di mercoledì, la rilancia spendendo il meglio del suo parlato: «Nonostante il risultato, sorrido. Ho avuto ottime sensazioni, ho la possibilità di giocarmela, metterò tutta me stessa».
Sofia dice di essere fallibile, «ma di voler andare oltre la fallibilità». La prima cosa l’abbiamo verificata di nuovo, ahinoi: il superg olimpico compromesso quando le vele erano gonfie e la rotta per il podio sicura, si aggiunge alla lista, sempre più lunga, delle occasioni mancate. Quanto alla seconda, aspettiamo controprove. Lo facciamo riponendo sempre piena fiducia in lei e nel suo talento, ma avvisando che la linea di credito è in esaurimento.