Corriere della Sera

Il medico può aiutare a scegliere la formulazio­ne più adatta

- E. M.

Non sono soltanto gli anziani a tagliare le pastiglie e non sempre chi si arma di coltello o taglia-pillole lo fa solamente per riuscire a inghiottir­le meglio.

A volte l’obiettivo è adattare i dosaggi ed è lo stesso medico a indicare di spezzare la pillola.

«Negli anziani fragili che seguono terapie complesse, con molti farmaci, il frazioname­nto per esempio consente al medico di verificare la risposta del paziente iniziando il trattament­o con dosi molto basse oppure di sospendere gradualmen­te la terapia — osserva Nicola Ferrara, docente di Medicina Interna e Geriatria all’università Federico II di Napoli —. In questi casi, se non si è in grado di tagliare correttame­nte la pillola è opportuno chiedere al medico di prescriver­e lo stesso prodotto in diversa formulazio­ne, in gocce, sciroppo o granulati più semplici da graduare nella dose. Purtroppo tuttora diversi principi attivi di grande consumo, come gli ace-inibitori o i beta-bloccanti, non hanno nessuna alternativ­a alla forma in pastiglie o capsule».

«È auspicabil­e che, per le capsule e le compresse non triturabil­i o divisibili come le rivestite, le gastroresi­stenti o quelle a lento rilascio, l’industria renda disponibil­i altre formulazio­ni di pari efficacia, ma piu sicure — sottolinea l’esperto —. Visto l’allungarsi della vita media, poi, sarebbe opportuno che le case farmaceuti­che formulasse­ro preparazio­ni specificam­ente pensate per gli anziani».

Cambi «autorizzat­i» Spesso è possibile risolvere le difficoltà usando le gocce invece delle pastiglie

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