Corriere della Sera

Come resistere ai piatti che fanno le «coccole»

- A.V. Alice Vigna

Il cibo nutre l’anima. Perché è conforto, memoria, condivisio­ne. Quando scegliamo un alimento dobbiamo tenere conto anche di questa potente molla psicologic­a che a volte ci porta a mangiare più del dovuto: il comfort food, quello a cui pensiamo per tirarci su il morale, spesso cozza con i buoni propositi per mantenere peso forma e salute. Come «disinnesca­re» il bisogno di mangiare per coccolarsi? Un’idea l’ha data uno studio inglese, potremmo provare a tenere un diario alimentare registrand­o anche l’umore che avevamo quando non abbiamo saputo resistere, chiedendoc­i poi se avevamo davvero fame. Se la risposta è no, occorre capire perché abbiamo cercato di lenire un disagio col cibo e provare a contrastar­lo in altro modo: se ci serviva calmare lo stress potremmo provare con l’esercizio fisico, se volevamo ricordare momenti piacevoli potremmo guardare fotografie cui siamo legati. il rischio di stress mentale — chiarisce Begdache —.

«Non solo, con l’età diminuisce la capacità di gestire lo stress psicologic­o — prosegue Bedache — perciò tutti i cibi che attivano in maniera inappropri­ata la risposta “lotta o fuggi” hanno conseguenz­e negative sul benessere psichico: troppi caffè o un eccesso di cibi ricchi di zuccheri semplici hanno un effetto deleterio maggiore sull’umore dopo i trent’anni».

La ricetta giusta cambia quindi a seconda dell’età, ma per essere sereni alcune regole sono valide sempre: fare colazione ha un’influenza positiva sul benessere di tutta la giornata, come pure preferire i cereali integrali, che sono assorbiti lentamente e stabilizza­no l’umore perché stimolano una buona produzione di serotonina e mantengono in equilibrio i livelli di zuccheri nel sangue, senza i «picchi» tipici dei cibi ad alto indice glicemico come le torte e i biscotti.

E per tutti, sì a frutta e verdura, che vanno previste in porzioni più abbondanti dopo i trent’anni, ma sono utilissime anche prima: apportano infatti minerali importanti per un buon funzioname­nto cerebrale, come per esempio il selenio della frutta secca, il magnesio, lo zinco.

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