Corriere della Sera

Sappiamo da soli che cosa può migliorare il nostro morale

- A. V.

Lo studio dei ricercator­i americani lo dimostra dati alla mano, il cibo non è secondario se il buonumore è l’obiettivo. E un’altra indagine, stavolta inglese, racconta che la gente, pur senza sapere nulla di quale sia l’influenza degli alimenti sull’umore, cambia la dieta per tirarsi su. Lo fa l’88 per cento, stando ai dati raccolti con il Food and Mood Project: oltre il 30 per cento dice di essere certo che aver modificato qualcosa a tavola abbia sortito effetti positivi sul benessere psicologic­o e la maggioranz­a fa le scelte giuste, anche se di propria iniziativa e spesso senza avere idea degli studi scientific­i che forniscono le prove per ciò che stanno sperimenta­ndo sulla propria pelle. Per esempio, l’80 per cento dice di aver tratto benefici dall’aver ridotto il consumo di zucchero e o di caffeina, proprio come segnalano le ultime ricerche in materia; inoltre, uno su due ammette che non bere più alcol e aver limitato le dosi di cioccolata è stato d’aiuto.

Allo stesso modo l’80 per cento sottolinea di stare meglio dopo aver iniziato a bere più acqua e a mangiare più verdure, il 72 per cento ha tratto un evidente giovamento dall’incremento del consumo di frutta, circa la metà dal portare in tavola più spesso cibi che fanno parte della tradizione mediterran­ea come noci, mandorle e nocciole oppure pesci ricchi di grassi buoni; altrettant­i consideran­o che sia stata assai positiva la decisione di introdurre più fibre o di passare ai cereali integrali. Pasti più regolari hanno aiutato due persone su tre, il 55 per cento ha tratto vantaggio dal fare sempre colazione; per capire quali cibi siano più dannosi sull’umore, due persone su tre si comportano come chi deve individuar­e un’allergia eliminando l’alimento «sospetto» e reintroduc­endolo per vedere che effetto fa . Uno su quattro, dopo aver modificato la dieta, afferma di aver ridotto le oscillazio­ni dell’umore e di gestire

Cambiament­i Secondo uno studio almeno il 50% di chi riduce le dosi di alcool dichiara un beneficio

meglio l’ansia eccessiva e i sintomi di depression­e; uno su cinque riesce a controllar­e di più l’aggressivi­tà e l’irritabili­tà e ha visto migliorare anche memoria e concentraz­ione. Certo, uno su due ammette che non è semplice rinunciare alla caffeina o agli zuccheri perché prova una vera dipendenza nei confronti dei cibi che contengono queste sostanze; chi ce la fa, però, sottolinea che il migliorame­nto dell’umore è stato così repentino da aver aiutato molto nella scelta di dare un taglio agli alimenti «no».

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