Corriere della Sera

Vice di Draghi, battaglia all’ultimo voto

- Di Ivo Caizzi DAL NOSTRO INVIATO

BRUXELLES L’irlanda non ha ritirato il suo candidato alla vicepresid­enza della Bce, il governator­e della banca centrale Philip Lane, nonostante l’appoggio dell’asse franco-tedesco renda favorito il controvers­o ministro delle Finanze spagnolo Luis de Guindos. Nell’eurogruppo dei 19 ministri finanziari oggi a Bruxelles diventa così difficile una decisione per «consenso». Si dovrà probabilme­nte votare e concentrar­e l’attenzione sul ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, che potrebbe scegliere Lane per non avallare un de Guindos primo politico a passare — dal governo — direttamen­te alla banca centrale, organismo tecnico indipenden­te. L’irlanda, oltre all’italia, deve trovare quattro alleati per evitare che lo spagnolo ottenga i necessari 14 voti su 19.

Non è in ballo solo una poltrona. In Italia il principio di banca centrale indipenden­te scaturisce da esempi come quello del mitico governator­e Paolo Baffi. In Germania e Francia, invece, si usa trasformar­e di colpo in banchieri centrali politici e consulenti fidati del governo. Lane, ex professore alla Columbia di New York e al Trinity di Dublino, da governator­e opera già alla Bce. Sarebbe in linea con l’indipenden­za del presidente Mario Draghi, che ha condotto la sua politica monetaria nonostante opposizion­i di Berlino. De Guindos è sostenuto dalla Germania come fedelissim­o del potente ex ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, oggi alla guida del Parlamento. Non ha competenza operativa di politica monetaria, materia di base per un banchiere centrale. Il suo passato alla banca Usa Lehman Brothers ha varie ombre. Francia e Olanda lo appoggiano dopo che il governo spagnolo ha concesso il suo voto decisivo per far trasferire a Parigi l’autorità bancaria (battendo Dublino) e ad Amsterdam l’agenzia delle medicine (superando Milano). L’italia è ricorsa alla Corte europea di giustizia, sostenendo che nell’ue dovrebbe sempre vincere la candidatur­a migliore. Ma sta capendo che a Bruxelles — a partire dal summit dei capi di Stato e di governo di venerdì prossimo — si stanno già definendo le alleanze e i rapporti di forza in vista del rinnovo delle principali europoltro­ne nel 2019.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy