Le linee sono storte Var nella bufera in Inghilterra Mou: «Contenti?»
Storte, stortissime, tanto che sui tabloid britannici c’è chi osserva come «quelle righe sembra averle disegnate un bambino di quattro anni, neanche tanto bravo con i gessetti». Un pasticcio vero quello combinato dalla regia Var sabato in Huddersfield-manchester United 0-2, quinto turno di Fa Cup, match che rischia seriamente di compromettere il rapporto fra la tecnologia e il torneo più chic del pianeta.
Gli inglesi l’hanno introdotta in coppa un mese fa, una sorta di prova generale in vista della prossima Premier, eppure quanto avvenuto al Kirklees Stadium rischia di causare un vero e proprio cortocircuito. Mou non l’ha presa bene: «Siete contenti di ciò che avete fatto?». In effetti c’è poco da questionare, è stata una figuraccia. Succede tutto poco prima della fine del primo tempo, United avanti 1-0, Young va via sulla destra e crossa basso, Mata riceve, scarta il portiere e segna. L’arbitro Kevin Friend però non è sicuro della posizione dell’ex Chelsea e decide di ricorrere alla Var, passa qualche secondo e dalla regia arriva la sentenza: fuorigioco. Una decisione che non influirà dato che il Manchester poi trova il raddoppio ma che diventa un caso non appena le immagini vengono rese pubbliche dalla tv inglese Bt Sport: le linee che dovrebbero chiarire la posizione sono tutte storte, come fossero tracciate a mano libera. Sembra che i frame visionati in cabina Var per prendere la decisione fossero corretti e non errati come quelli mostrati in televisione, ma conta poco: Mata pare proprio essere in posizione regolare.
Pessima poi l’idea di mandare nella ripresa un messaggio sugli schermi dello stadio: «L’obiettivo della Var non è raggiungere il 100% di sicurezza, ma quello di scongiurare gli errori evidenti». L’episodio comunque non fa che confermare dubbi e inquietudini circa l’applicazione, ormai certa, della videoassistenza al Mondiale: la Var è imperfetta, vero, ma perché sia utile necessita di rodaggio, esercizio, correzioni. Qui ci si sta lavorando da tempo, arbitri e tecnici. Altrove, anzi quasi ovunque, sono solo all’inizio. E giugno arriva presto.