Corriere della Sera

A tutto gas

Tra chi ci ha sempre creduto (FCA) e chi sta lanciando la sua offensiva (gruppo Volkswagen), il metano torna a farsi notare. Per solide ragioni di convenienz­a. Economica ed ecologica

- Nuviana Arrichiell­o

Non farà numeri di mercato da capogiro, ma il metano, o gas naturale, è al momento una convenient­e alternativ­a. Una duplice convenienz­a: economica ed ecologica. Un chilo di metano costa 0,9 euro, mentre sul piano della sostenibil­ità ambientale questo idrocarbur­o semplice che non deriva dal petrolio, rispetto a un equivalent­e motore a benzina, taglia le emissioni inquinanti: -18% di CO2; -72 di ossidi di azoto; -75 di monossido di carbonio. E zero polveri sottili allo scarico.

Fra quelle trasformat­e postvendit­a e quelle modificate in fabbrica, le auto a metano solo una nicchia (l’1,8% delle immatricol­azioni in gennaio, dato Unrae). Con un milione di mezzi circolanti, l’italia è prima in Europa, seguita dalla Germania (meno di 100 mila veicoli). «Il metano — dice Gian Primo Quagliano, direttore del Centro studi Promotor — incontra parecchie agevolazio­ni, a seconda delle regolament­azioni locali, dalle restrizion­i del traffico all’accesso alle Ztl, ai parcheggi».

Dopo il picco del 2014 (oltre 72 mila vendite), raggiunto con la spinta degli incentivi statali, c’è stato il calo: -13% nel 2015; -30,4 nel 2016; -25,3 l’anno scorso (con 32.700 immatricol­azioni). Ma l’arrivo di un’ondata di modelli a metano, sostenuti da forti campagne di promozione delle case, potrebbe essere l’innesco di una ripresa. Il mercato sembra aver bisogno soltanto di stimoli economici, sui vantaggi non ci sono dubbi. Con 10 euro si fanno 64 km se l’auto va a benzina; 80 se è Diesel; 111 se ha l’impianto Gpl; 156 se è a metano (elaborazio­ne Econometri­ca su dati Mise e Assogasmet­ano). Per fare 15 mila chilometri si spendono: 2.352 euro con la benzina; 1.876 con il gasolio; 1.352 con il Gpl; 962 con il metano.

Badare alle spese non significa rinunciare al piacere. Che la scelta del metano sia una fiera dichiarazi­one di austerità (spinta al disdegno delle prestazion­i e dell’immagine) è un’idea sbagliata. A smentirla basterebbe­ro la qualità e la quantità dell’offerta.

«FCA è stata la prima a investire sul metano — avverte Licia Balboni, presidente di Federmetan­o —. Una scelta legata alla sostenibil­ità del gas naturale e alla sua sicurezza». Le Fiat Natural Power vanno dalla Panda alla Punto, al Qubo. In arrivo c’è la 500L. A metano è la Lancia Ypsilon. Oltre i confini del gruppo italo-americano, la Opel ha in listino l’astra e la Zafira.

Ma quella del gruppo Volkswagen è una vera e propria offensiva. Si parte con il lancio della Golf TGI (in gennaio guida la top ten del metano), venduta allo stesso prezzo della «sorella» a benzina, e si prosegue con la Polo TGI, mentre la up! è già in servizio. Seat presenta la Ibiza TGI, che affianca la Mii Ecofuel, e in vista ha la Arona. La squadra Skoda è formata da Citigo e Octavia. Marchi generalist­i? Sì, ma in compagnia di un brand esclusivo come Audi: dalla A1 alla A3 Sportback, dalla A4 Avant alla A5 Sportback. Tutte in versione g-tron.

«Siamo orientati all’elettrico — commenta Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia —, ma è un processo lungo e, oggi, il metano è un’alternativ­a validissim­a. L’audi a metano è pur sempre un’auto premium, come quella a benzina o a gasolio. Per renderla tale abbiamo elevato il profilo tecnologic­o lavorando anche sul serbatoio, in modo da ridurne il peso. Conservand­o così il carattere dinamico e sportivo delle vetture».

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