Corriere della Sera

Raggi, accusa archiviata

Per il tribunale nomina in linea con le scelte di altri sindaci. Nessun illecito sulle polizze vita

- di Ilaria Sacchetton­i

Archiviata l’accusa di abuso d’ufficio nei confronti della sindaca Virginia Raggi per la promozione a capo segreteria dell’ex fedelissim­o Salvatore Romeo. Lo ha deciso la giudice per le indagini preliminar­i. La sindaca di Roma: un anno di fango su di me.

La giudice per le indagini preliminar­i Annalisa Marzano accoglie la richiesta della Procura e archivia l’accusa di abuso d’ufficio nei confronti di Virginia Raggi per la promozione a capo segreteria dell’ex fedelissim­o Salvatore Romeo. Come altre volte, la sindaca sceglie Facebook per esultare: «Infondatez­za della notizia di reato. Con queste parole il Tribunale di Roma ha cancellato più di un anno di schizzi di fango...».

Quella nomina? È impossibil­e, scrive la gip, provare il dolo di Virginia Raggi «con un approfondi­mento dibattimen­tale». E questo per almeno due ragioni: la prima è che la sindaca ha potuto contare su una lunga consuetudi­ne da parte dei suoi predecesso­ri, tutti molto propensi a nominare propri fiduciari ai vertici della macchina capitolina (anche Ignazio Marino e Gianni Alemanno, proprio come la sindaca dei Cinque Stelle, inizialmen­te indagati erano stati destinati all’archiviazi­one da parte della Procura).

La seconda ragione è che, su quella nomina, ricorda la gip, vi fu un parere positivo dell’avvocatura capitolina, visto che Romeo era già dipendente comunale e dunque poteva beneficiar­e di un’aspettativ­a non retribuita in quanto impiegato alle Partecipat­e e percepire uno stipendio «parametrat­o a quello di dirigente di III fascia» per il nuovo incarico.

Una soluzione, insomma, più indolore di altre per la pubblica amministra­zione (ma per avere certezze sul danno erariale della promozione di Romeo bisogna aspettare la fine delle indagini avviate dalla Corte dei conti).

La vicenda è nota: all’indomani della vittoria grillina alle elezioni amministra­tive di Roma, Virginia Raggi si servì di alcuni fedelissim­i esterni ai ranghi capitolini — fra cui quel Raffaele Marra oggi a processo per corruzione — per rivoluzion­are l’organigram­ma

d Contro di me ricostruzi­oni fantasiose e insulti Virginia Raggi

del Comune. Fra le sue decisioni anche quella di proiettare il fratello di Marra, Renato, ai vertici dell’assessorat­o al Turismo. Una decisione rivendicat­a davanti alla responsabi­le dell’anticorruz­ione Mariarosa Turchi come personale mentre, secondo i magistrati Francesco Dall’olio e Paolo Ielo, sarebbe stata pilotata da Raffaele Marra. Per questo episodio il 21 giugno prossimo (al riparo quindi da scadenze elettorali) la sindaca Virginia Raggi, imputata di falso, siederà di fronte al giudice.

Sulla vicenda della promozione di Romeo, politicame­nte

L’altra indagine Sull’eventuale danno erariale è ancora aperta l’indagine della Corte dei conti

imbarazzan­te per la sindaca, aveva pesato anche la scoperta di alcune polizze (per un totale di 130 mila euro) stipulate dallo stesso Romeo a beneficio della sindaca. Una circostanz­a non approfondi­ta dal punto di vista investigat­ivo ma lungamente dibattuta sotto il profilo dell’opportunit­à.

Ora la Raggi si è vista confortare dal magistrato anche su questo punto: «Francament­e — scrive la gip Annalisa Marzano — appare piuttosto stravagant­e e comunque probatoria­mente inconsiste­nte conferire valenza illecita alle tre polizze assicurati­ve».

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Insieme Salvatore Romeo, 53 anni, con la sindaca di Roma Virginia Raggi, 39 anni

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