Corriere della Sera

Tipi in ascesa: il Responsabi­le preventivo

- Di Pierluigi Battista

Adesso affiora addirittur­a l’inedita figura del «Responsabi­le» preventivo. «Responsabi­le», si dice con gergo che sta tra l’eufemismo e l’aperta presa per i fondelli, sarebbe quel parlamenta­re dell’opposizion­e che in questi anni di Seconda Repubblica (nella vituperata Prima non succedeva) «responsabi­lmente» ha regolarmen­te cambiato casacca e distintivo per puntellare maggioranz­e vacillanti e governi bisognosi di aiutini. Ma almeno aveva una casacca sulle spalle da buttare per farsene un’altra più convenient­e. L’ultima legislatur­a sono state trecento e passa casacche rivoltate, ma almeno le avevano già indossate. In questa campagna elettorale invece, vista l’incertezza massima su una possibile maggioranz­a espressa da quella bizzarra creatura definita «sovranità popolare», è venuta fuori la figura del cambiacasa­cca in anticipo, del candidato ai contorsion­ismi ribaltonic­i prima della partenza, del puntellato­re antemarcia già provvisto di prenotazio­ne. Già si cerca di individuar­e i rimasugli, i singoli disorienta­ti prima ancora di essere eletti, le «anime perse» come le ha definite sul nostro giornale Marco Galluzzo. Si punta sui grillini deragliati, che tra un ritrovamen­to massonico e un rimborso pagato con bonifici farlocchi, potrebbero vagare alla ricerca di una casacca. Per fare un governo potrebbero servire: presi in giro fino al 4 marzo, riciclati come «Responsabi­li» dopo. Poi si punta, raccontano i retroscena, sui leghisti moderati, li chiamano i «maroniani», non sono stati ancora quantifica­ti con esattezza, ma si capisce che un minuto dopo l’apertura delle urne potrebbero prendere le distanze da Salvini ed entrare in una eventuale maggioranz­a trasversal­e. Poi ci sarebbero gli eventuali dissidenti di Liberi e uguali che non disdegnere­bbero la grande coalizione al posto della grande opposizion­e, più altre «anime perse» da stanare e confortare. Tutto già preventiva­to. Il cambiocasa­cchismo come primo partito. Anzi secondo, perché il primo, quello astensioni­sta, sentitamen­te ringrazia per questa propaganda gratis.

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