Corriere della Sera

«Ema, Amsterdam ha cambiato le sedi»

Nel dossier secretato edifici temporanei diversi. Il sindaco Sala: «Ricorso alla Corte dei conti europea»

- Maurizio Giannattas­io

MILANO È arrivata la conferma ufficiale. Le due sedi temporanee indicate da Amsterdam per ospitare Ema sono diverse da quella scelta dopo l’aggiudicaz­ione della candidatur­a avvenuta con un estrazione di bussolotti e il sindaco di Milano, Beppe Sala, annuncia un nuovo ricorso alla Corte dei conti europea.

Il governo olandese ha pubblicato sul suo sito l’annex 1, le due pagine del dossier fino a oggi rimaste segrete per evitare «speculazio­ni» sui canoni degli affitti. Confermano quanto scritto dal Corriere della Sera, ossia che Tripolisbu­rgerweeshu­ispad 200 and 300 e Infinity Business Center-amstelveen­seweg 500, i La vicenda

● Dopo la scelta del Regno Unito di lasciare l’ue, 18 città hanno chiesto di ospitare l’agenzia europea del farmaco (finora a Londra). In finale sono arrivate Milano e Amsterdam, scelta con un sorteggio ora contestato due edifici proposti come sedi temporanee di Ema in attesa della costruzion­e del Vivaldi Building, sono sparite come per magia da tutti gli atti ufficiali e al loro posto è arrivato lo Spark Building.

Il motivo? I due palazzi non incontrava­no le esigenze operative dell’agenzia del farmaco. A rendere ancora più surreale e grottesca la situazione è che anche il nuovo edifico, lo Spark Building, non sembra rispondere alle esigenze di Ema. Lo ha detto senza mezzi termini il direttore generale dell’agenzia, Guido Rasi, pochi giorni fa. «La sede temporanea non è ottimale».

Come se non bastasse ci sarebbe un aumento dei costi di affitto del 34 per cento rispetto al dossier originario. Un’altra modifica che da sola rischiereb­be di invalidare qualsiasi tipo di gara o d’appalto. «Il governo olandese è stato costretto a rendere pubblici gli atti secretati — attacca il sindaco Sala dai microfoni di La7 —. Da questo abbiamo capito che i nostri sospetti erano fondati. Le due sedi temporanee che avevano proposto nel dossier sono scomparse, la nuova sede è diversa ed evidenteme­nte non ha nemmeno le dimensioni sufficient­i. Pensate se avessimo fatto noi una cosa del genere! Aggiungo che faccio ricorso alla Corte dei conti europea perché si configura un danno per i cittadini europei e anche per le nostre tasche».

Non finisce qui. Perché esiste anche un rischio di sforamento dei tempi per la sede provvisori­a. Secondo fonti ufficiose non sono ancora state pubblicate le gare per la selezione della società che si dovrà occupare dell’allestimen­to dello Spark Building. Significa che i lavori necessari per renderlo conforme alle esigenze di Ema non partiranno prima di novembre. E difficilme­nte sarà pronto per gennaio 2019. Un problema di non piccolo conto visto che la prima esigenza di Ema è quella di mantenere la continuità operativa.

Sull’agenzia del farmaco europea c’è da registrare lo scontro tra Silvio Berlusconi e il sindaco Sala.

«A Bruxelles non c’era il sindaco, non c’era il ministro, non c’era il premier — attacca il leader di Forza Italia — e Ema è stata assegnata ad Amsterdam. Se dovessimo andare noi al governo garantisco che l’agenzia tornerà a noi perché in Europa ho vinto tante battaglie».

Gelida la replica di Sala su Twitter: «Prego il presidente di Forza Italia di astenersi da facili battute su Ema, per il rispetto di chi ha dato e sta dando l’anima su questa partita». Hashtag: io lavoro.

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