Sawiris apre Supernap ai francesi di Natixis
SIZIANO (PAVIA) Nei monitor della supermemoria d’italia è rappresentato il mondo. Il cervellone di Supernap è all’interno di una stanza inaccessibile se non a pochissimi addetti ai lavori. Ipersorvegliata notte e giorno dagli uomini della sicurezza. Al centro dello schermo c’è l’italia. Da qui, pochi chilometri da Pavia, sono in grado di vedere in tempo reale da dove sta arrivando un attacco hacker. Da quale parte del mondo e quale tra le aziende clienti è a rischio intrusione informatica. I dati, archiviati nel cloud computing di alcuni colossi tech vengono custoditi in armadietti superprotetti. La distribuzione e la fornitura dell’energia elettrica per mantenere il centro elaborazione dati di Supernap avviene grazie ad un sofisticatissimo sistema Naguib Sawiris, 63 anni, laureato in ingegneria meccanica, è un imprenditore egiziano. È presidente della holding Weather Investments e presidente di Orascom group milioni di euro è l’importo del prestito sindacato organizzato da Natixis per Supernap di tubi con sistemi di raffreddamento per decomprimere l’energia in eccesso che arriva dalle richieste degli Ip delle aziende.
C’è un settore ciclico come nessun altro al momento. È quello dei data center. In cui la domanda esponenziale di gestione e raccolta dati, amplificata dalla rivoluzione appena abbozzata di Industria 4.0, sta calamitando anche in Italia ingenti investimenti. Stavolta è la banca d’affari francese Natixis a partecipare all’aumento di capitale per consentire di raddoppiare il data center, realizzato più di un anno fa in un’area industriale dismessa grazie a una joint venture tra gli americani di Switche un fondo riconducibile al magnate egiziano Naguib Sawiris. Si tratta di un prestito sindacato di 91 milioni di euro per rifinanziare una linea di credito esistente e ricapitalizzare la società per 40 milioni con l’obiettivo di costruire fino a 4mila armadietti. Tra i clienti di Supernap qui a Siziano Wind3, Italia Online e molti altri coperti da segreto. L’esplosione delle interconnessioni digitali per finalità industriali promette di far decollare il numero dei data center. Un mercato polverizzato ma che si sta aprendo sempre più a grossi investitori internazionali.