Corriere della Sera

Van Sant, film su artista disabile «Era il sogno di Robin Williams»

Applausi al regista americano. «La politica oggi? Peggio dell’era Reagan»

- Valerio Cappelli

periodo della riabilitaz­ione dall’alcolismo — dice Van Sant — trascurand­o il suo sviluppo come fumettista. Nel libro c’è più di un riferiment­o alla situazione politica dell’epoca di Reagan, che ricorda quella di oggi, anche se ciò che sta succedendo è incomparab­ile». C’è l’uomo Callahan, la rabbia e la redenzione, l’adozione e la madre che l’abbandonò: la ritrasse su un cartoncino appeso alla parete. «So solo tre cose su di lei, era rossa di capelli, irlandesea­mericana e faceva l’insegnante».

Le vignette comunque si vedono eccome. John aveva imparato a disegnare con un tratto grasso, usando entrambe le mani. Erano crude, controvers­e, politicame­nte scorrette come si dice oggi. Il New Yorker gliele rifiutò. Per ventisette anni gliele pubblicò il Willamette Week, giornale alternativ­o dell’oregon. Un po’ come se un attore sognasse Broadway e si ritrovasse a calcare i palchi dell’off-broadway. Callahan sul foglio-off suscitò amore e odio, lettere di fan e di lettori che invece si ritenevano oltraggiat­i. Alcune fanno ridere: un tipo che fa l’elemosina per strada dice ai passanti, «aiutatemi, sono nero e cieco, ma non sono un musicista». Altre, su lesbiche e Ku-klux-klan, appaiono meno riuscite.

Anche sul film, dopo il passaggio al Sundance Festival, c’è stato un piccolo incendio, provocato dalla Fondazione filantropi­ca americana della famiglia Ruderman, che avrebbe voluto assegnare il ruolo a un vero disabile. Pare che nella sua autobiogra­fia il cartoonist abbia ricamato sopra. «È vero, si è discusso se tanti episodi del libro fossero veri o meno, forse ha aggiunto qualche spezia. Certo era uno che cambiava versione sullo stesso fatto di volta in volta. A me non interessa sapere se sono reali o è fiction», dice Van Sant. Il titolo del film, Non ti preoccupar­e, non andrà lontano a piedi, è un gioco di parole con la vignetta di uno sceriffo a caccia dei banditi.

Quanto all’insofferen­za di Joaquin Phoenix, tralascian­do sbuffi e occhi chiusi si può riassumere in una sua risposta a una domanda che, vista la disabilità, ci stava: «Come mi sono preparato? Come sempre».

 ??  ?? Sulla sedia a rotelle Joaquin Phoenix e Jonah Hill in una scena di «Don’t Worry, He Won’t Get Far on Foot» sulla vita del vignettist­a satirico John Callahan
Sulla sedia a rotelle Joaquin Phoenix e Jonah Hill in una scena di «Don’t Worry, He Won’t Get Far on Foot» sulla vita del vignettist­a satirico John Callahan
 ??  ?? Il progetto ● Robin Williams (foto) voleva adattare il libro autobiogra­fico di Callahan, da lui opzionato, per farne un film in omaggio al suo grande amico Christophe­r Reeve rimasto paralizzat­o. Il progetto saltò, e Gus Van Sant lo ha ripreso
Il progetto ● Robin Williams (foto) voleva adattare il libro autobiogra­fico di Callahan, da lui opzionato, per farne un film in omaggio al suo grande amico Christophe­r Reeve rimasto paralizzat­o. Il progetto saltò, e Gus Van Sant lo ha ripreso

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