Corriere della Sera

Tajani e il caso Ema: dateci tutte le carte

Oggi la missione dell’europarlam­ento ad Amsterdam per valutare lo stato dei lavori

- DAL NOSTRO INVIATO Ivo Caizzi

La contestata assegnazio­ne dell’agenzia per le medicine (Ema) sfocia in un duro contrasto istituzion­ale ai vertici dell’unione Europea. Il presidente dell’assemblea Antonio Tajani ha scritto una lettera d’accusa al presidente lussemburg­hese della Commission­e Jean-claude Juncker contestand­ogli di non avere assolto al meglio il suo dovere di fare valutazion­i, controlli e proposte. Tajani, inoltre, ha chiesto di «poter vedere i dettagli dell’offerta olandese e la valutazion­e della Commission­e».

BRUXELLES La contestata assegnazio­ne dell’agenzia europea per le medicine (Ema) ha provocato un duro contrasto istituzion­ale ai vertici dell’unione Europea.

Il presidente dell’europarlam­ento Antonio Tajani ha scritto una lettera al presidente lussemburg­hese della Commission­e europea Jeanclaude Juncker sostanzial­mente contestand­ogli di non avere assolto al meglio il suo dovere di fare valutazion­i, controlli e proposte: da inviare poi al livello decisional­e dei governi e a quello co-decisional­e degli eurodeputa­ti.

Nel mirino dell’assemblea Ue c’è la discussa procedura di selezione delle 19 città candidates­i a ospitare l’ema, prima che — nel Consiglio dei ministri degli Affari generali del 20 novembre scorso a Bruxelles — fosse scelta Amsterdam ed esclusa Milano per sorteggio.

È ormai noto che l’istituzion­e di Juncker accettò di segretare — su richiesta del governo olandese — parte della documentaz­ione inviata dall’olanda. In questo modo sarebbe stata nascosta soprattutt­o la difficoltà di rispettare i tempi previsti per garantire il trasferime­nto dell’ema da Londra (all’uscita del Regno Unito dall’ue a fine marzo 2019). Inoltre la Commission­e non ha controllat­o l’attendibil­ità delle proposte delle città candidate, favorendo di fatto quelle meno pronte.

Tajani ha scritto a Juncker chiedendo di consegnare all’europarlam­ento «tutti i dettagli dell’offerta olandese per ospitare l’agenzia e la valutazion­e della Commission­e», includendo anche le parti «confidenzi­ali». Sono informazio­ni disponibil­i ormai anche su Internet.

Il senso sarebbe far capire a Juncker che avrebbe dovuto inviarle da tempo all’assemblea Ue, destinatar­ia invece solo della proposta legislativ­a «da emendare» per ratificare il trasferime­nto ad Amsterdam. Il presidente dell’europarlam­ento precisa di aspettarsi «una informazio­ne completa e accurata della selezione del luogo proposto» perché «è necessaria per consentire al Parlamento di deliberare sull’argomento». Il voto è calendariz­zato nella prossima sessione a Strasburgo in marzo.

Tajani non prende posizione a favore di Milano o delle altre città escluse. La stessa linea l’ha annunciata l’eurodeputa­to Giovanni La Via, che oggi guida una missione ad Amsterdam di eurodeputa­ti di vari partiti e nazionalit­à. L’obiettivo, in vista del voto in marzo, è constatare se l’olanda è davvero pronta a ospitare l’ema. «Vogliamo verificare se Amsterdam fornisce tutte le condizioni per garantire l’operativit­à dell’agenzia nell’interesse dei cittadini europei», ha spiegato La Via, dicendosi «preoccupat­o» soprattutt­o in relazione all’edificio temporaneo Spark, necessario a causa dei ritardi nella costruzion­e della sede definitiva Vivaldi building. Per questo palazzo di diciannove piani non ci sarebbe ancora l’appalto.

Gli eurodeputa­ti vogliono anche evitare aumenti dei costi a carico dei contribuen­ti europei. Se tutto non fosse a posto, l’europarlam­ento può votare a maggioranz­a uno stop. Si passerebbe al cosiddetto «trilogo». È un procedimen­to di mediazione a tre con Consiglio dei governi e Commission­e europea. Si cerca insieme una soluzione. Se non si trova, si potrebbe perfino arrivare a riaprire la gara di assegnazio­ne.

Il premier Paolo Gentiloni, che ha fatto ricorso alla Corte di giustizia insieme al Comune di Milano, si è detto impegnato sul caso Ema. «Il governo sta lavorando per verificare che il processo sia stato fatto con correttezz­a e trasparenz­a», ha detto Gentiloni. Domani nel summit dei capi di Stato e di governo a Bruxelles è atteso un suo «faccia a faccia» con il presidente del consiglio olandese Mark Rutte, che dovrebbe risentire dell’esito della missione di oggi ad Amsterdam.

Le autorità olandesi sembrano in tensione. Hanno mandato un paio di ruspe a scavare nello sterrato dove dovrebbe sorgere il Vivaldi building. Ed è comparso, all’ingresso del cantiere, un cartello con l’immagine futura del palazzo e un «benvenuto all’ema».

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Sotto a sinistra la sede provvisori­a dell’ema. Accanto, il cartello che annuncia i lavori in corso per quella definitiva. In basso, lo spiazzo vuoto
La sede Sotto a sinistra la sede provvisori­a dell’ema. Accanto, il cartello che annuncia i lavori in corso per quella definitiva. In basso, lo spiazzo vuoto

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