Corriere della Sera

Non è di mia competenza

- di Massimo Gramellini

Ibambini di un asilo del Modenese hanno la pessima abitudine di stancarsi e dopo pranzo si sdraiano sul pavimento per un pisolino. Ci sarebbero le brandine, ma andrebbero spostate dal magazzino e i bidelli si rifiutano di farlo, con il pieno appoggio del preside. Compulsata l’immancabil­e circolare, egli afferma che «le attività del dormire non sono previste nei programmi ministeria­li». Così come quelle del respirare e del fare pipì, sprovviste anch’esse di adeguata regolament­azione. Il preside apre però uno spiraglio: «Quanto all’eventuale rilassamen­to, rientra nelle programmaz­ioni individual­i dei docenti». Cioè: se un bambino yogi, invece di dormire, si dedica alla meditazion­e, la maestra può andare a prendergli la brandina. Basta che non scomodi i bidelli e che abbia i muscoli per trasportar­la.

I genitori insorgono, i sindacati incolpano i tagli di organico e su tutta la scena aleggia il motto ufficiale di questa Repubblica fondata sulla burocrazia: «Non è di mia competenza». Alla fine, poiché almeno l’iniziativa privata non manca, intervengo­no i volontari di un centro per anziani. Saranno loro a portare le brandine avanti e indietro dal magazzino. Alcuni non sono più giovanissi­mi, ma hanno lo stesso spirito della signora vicentina di 93 anni volata ieri in Kenya per prestare assistenza in un orfanotrof­io. Essere vecchi non significa mica essere morti. Mentre essere aridi sì, a qualsiasi età. È sempre una questione di cuore.

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