Il «privato» antidoto contro la noia
Stavolta la dimensione del privato irrompe come un agguato in una campagna elettorale immersa nella noia, anche se agitata da una reviviscenza di violenza politica che lascia senza fiato. Non un privato esibito, ricercato, illustrato come segno di un’armonia patinata che gli elettori e le elettrici non possono non apprezzare. Ma, appunto, l’invasione improvvisa e imprevista, la folgorazione nel senso che esplode come una folgore, inaspettata e tutt’altro che apprezzata. Improvvisamente entra in campagna elettorale la questione del prezzo economico della separazione tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario. Lui è visibilmente contrariato, non vorrebbe parlarne, ma poi si lascia sfuggire la rivelazione: fosse stato per lui non ci sarebbe stata la restituzione neanche di un soldo da parte della sua ex moglie e madre di suoi tre figli, ma l’avvocato avversario aveva scatenato la guerra. Ricostruzione fieramente contestata dall’avvocato in questione e da Veronica Lario. Ma oramai il privato aveva preso il sopravvento. Non paghi della rissosità pubblica della campagna elettorale, i militanti di Fratelli d’italia hanno pensato di cogliere in flagrante Agnese Renzi, perché in possesso di un documento che le permette di scorrazzare per il centro di Firenze: documento per tutti i residenti di quella porzione di città o solo per la moglie del segretario del Partito Democratico amico del sindaco della città Nardella? Il privato, sgarbato, fa irruzione. E fa irruzione quando il dibattito si concentra sulla presenza sanremese di Matteo Salvini a fianco della conduttrice tv Elisa Isoardi. Oppure quando i riflettori vengono puntati su Alessandro Di Battista neo-padre che si fa fotografare mentre le luci sono tutte per il bambino, la ragione della sua rinuncia al prossimo Parlamento. O sul corpo di Giorgia Meloni per vedere i segni di chissà cosa, gravidanze o altro. Mai un privato deliberato, ma sempre di soppiatto, obliquamente, spesso maliziosamente. Almeno per evitare qualche sbadiglio di troppo.