Corriere della Sera

Mattarella: «Inammissib­ili le aggression­i agli insegnanti»

Richiamo del presidente della Repubblica anche ai genitori: «Nessuna contrappos­izione con la scuola»

- (foto di Paolo Giandotti / Quirinale) An. Duc.

Incivile e inammissib­ile. Sono due gli aggettivi a cui ricorre il capo dello Stato, Sergio Mattarella, per condannare le aggression­i nei confronti di alcuni docenti e insegnanti della scuola italiana. La cronaca recente è contrasseg­nata, per esempio, dal ferimento con un coltello di un’insegnante a Santa Maria Vico (Caserta), il colpevole è uno studente, o dal referto di 30 giorni riportato da un vicepresid­e di Foggia a causa delle botte subite dal padre di un alunno di 11 anni.

Il presidente della Repubblica interviene durante un incontro con gli studenti al Quirinale. «Abbiamo ascoltato spesso notizie di aggression­i ai docenti. Si tratta di episodi incivili e inammissib­ili», osserva Mattarella. Soffermand­osi sui fatti delle ultime settimane aggiunge una riflession­e: «Quando i genitori si permettono un atteggiame­nto di contrappos­izione alla scuola vanno anche contro l’interesse dei propri figli, perché sono la collaboraz­ione, il dialogo, lo scambio di Al Quirinale

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ieri durante l’incontro al Quirinale con gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado opinioni tra famiglia e scuola che consentono a ciascun ragazzo e ragazza di esprimersi con pienezza. Qui vi è la chiave per rompere ogni disuguagli­anza sociale».

Un messaggio che è un appello a padri e madri che troppo spesso prendono unilateral­mente le difese dei propri figli. La contrappos­izione tra genitori e corpo docente è una dinamica «minoritari­a» come dice il presidente dell’associazio­ne nazionale presidi, Antonello Giannelli, ma «le aggression­i fisiche agli insegnanti sono il sintomo di un malessere più ampio».

A preoccupar­si per i frequenti casi di aggression­e, fisica e verbale, nei confronti dei docenti sono anche i sindacati. Alle parole di Mattarella seguono quelle della ministra dell’istruzione, Valeria Fedeli. «La scuola assolve al suo compito solo con il supporto di tutta la comunità educante, famiglie comprese. La scuola non si aggredisce, la scuola si sostiene».

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