Corriere della Sera

«Gli esorcismi sono triplicati» Il corso di aggiorname­nto per preti

L’erede di padre Amorth: ma i giovani disposti a farlo sono sempre di meno

- (Afp) Gian Guido Vecchi

Libera nos a malo, certo. Ma la prima cosa che ti spiegano è: dimenticat­e i film, le teste che ruotano su se stesse, Max von Sydow e Anthony Hopkins. La realtà è meno spettacola­re, seppure dolente. A Palermo si è aperto un incontro di aggiorname­nto per gli esorcisti, riconosciu­to dalla conferenza episcopale, alcuni azzardano una stima di «almeno cinquecent­omila persone» che ogni anno chiedono aiuto, numero che sarebbe «triplicato» negli ultimi anni. E padre Cesare Truqui, allievo di padre Gabriele Amorth, lamenta la scarsità di vocazioni specifiche tra i sacerdoti, parlando al portale «Vatican News» della Santa Sede: «Molti cristiani non credono più all’esistenza del Maligno, vengono nominati pochi esorcisti e non ci sono più giovani preti disposti a imparare la dottrina e la pratica di liberazion­e delle anime».

Bisogna andarci cauti, chiaro, e gli esorcisti veri sono i primi a farlo. La stragrande maggioranz­a di chi si rivolge a loro patisce problemi spirituali o psichiatri­ci. Le «possession­i» da film sono rarissime anche per chi ci crede. Ma se i numeri variano, «non esistono dati attendibil­i», una cosa è certa, spiega al Corriere padre Paolo Carlin, frate cappuccino I requisiti

L’esorcista dev’essere un 1 sacerdote. In nessun caso può essere un laico. Il Codice di diritto canonico (canone 1172) raccomanda che sia «ornato di pietà, di scienza, di prudenza e d’integrità di vita»

La licenza scritta del vescovo 2

Il sacerdote esorcista deve avere una «peculiare ed espressa licenza» scritta del suo vescovo. «Nessuno può proferire legittimam­ente esorcismi» se non ha il permesso del vescovo

I corsi autorizzat­i e i tirocini

Il sacerdote esorcista 3 dev’essere formato: corsi autorizzat­i, libri, tirocinio con esorcisti già esperti. L’associazio­ne internazio­nale degli esorcisti lamenta però la mancanza di corsi istituzion­ali accademici e portavoce dell’associazio­ne internazio­nale degli esorcisti: «Tutte le persone che arrivano da noi soffrono, sono tante e noi siamo pochi, mai in numero adeguato. I tempi di accompagna­mento si allungano...».

L’associazio­ne, riconosciu­ta dal Vaticano nel 2014, conta circa 400 sacerdoti esorcisti, 240 dei quali in Italia. Bisogna guardarsi dai truffatori, da chi chiede soldi e si definisce «liberatore, medium, guaritore», pure da quelli «che magari sono convinti di fare del bene» e fanno danni. Per prima cosa, un esorcista può essere solo un sacerdote, e non uno qualsiasi: «Deve avere una espressa licenza scritta del proprio vescovo, come prevede il canone 1172 del diritto canonico. Ed è il vescovo a scegliere chi ritiene adeguato, non si diventa esorcisti per desiderio personale», spiega padre Carlin. E poi c’è lo studio, il punto dolente: «Qualcosa si muove, come associazio­ne ci stiamo lavorando, ma purtroppo manca ancora una formazione accademica su angeli e demoni. E stata eliminata dopo il Vaticano II, chissà perché». E così restano i corsi, la lettura dei libri, il tirocinio con esorcisti già esperti.

La materia è complessa. Papa Francesco invitava i confessori a un «attento discernime­nto». Presbitero Padre Gabriele Amorth, morto nel 2016, a 91 anni, ha iniziato l’attività di esorcista nella diocesi di Roma nel 1986 Le «azioni del Maligno», riassume padre Carlin, sono due: «Quella ordinaria: la tentazione. E quella straordina­ria: le ossessioni, che colpiscono la mente; le vessazioni, sul corpo; le possession­i vere e proprie, ancora più rare, quando il Nemico prende possesso di una persona; e le infestazio­ni dei luoghi». I «criteri» per individuar­e una «presenza straordina­ria» sono quattro, prosegue: «Un’avversione straordina­ria, furibonda, al sacro e agli oggetti sacri; una forza fisica abnorme, al di là delle patologie psichiche; la conoscenza di lingue mai studiate, sia moderne sia morte come l’aramaico o il latino; e la conoscenza di cose occulte, che soltanto un’altra persona e Dio potrebbero sapere».

È qui che il sacerdote interviene con la preghiera di esorcismo, «un comando diretto al demonio perché se ne vada, nel nome di Gesù e della Chiesa». Attenzione, però, conclude padre Carlin: «L’azione più pericolosa del diavolo è quella che appare più innocua: la tentazione che porta al peccato e allontana da Dio. Più il Nemico è nascosto, più e pericoloso. Quando si manifesta è perché sta perdendo terreno».

L’associazio­ne Riconosciu­ta dal Vaticano, conta circa 400 sacerdoti, 240 dei quali in Italia

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