La «veg» morta di cancro Veronesi: non è la dieta un’alternativa ai farmaci
L’oncologo e la youtuber che diceva di essere guarita col cibo
Era una star di Youtube. Nei suoi video spiegava che la dieta vegana l’aveva guarita dal cancro al seno, scoperto nel 2015. Mari Lopez è morta lo scorso dicembre. A darne notizia è stata la nipote Liz in un video in cui rivela che il tumore si era esteso ai polmoni, al fegato e al sangue, nonostante un tardivo ciclo di chemio e radioterapia. Il decesso secondo la nipote non sarebbe però avvenuto «nonostante», bensì «a causa» di questi estremi tentativi. Non è una storia nuova. Che la dieta vegana possa guarire dal cancro è una fake news arrivata anche in Italia, propagandata da gruppi sui social network.
«La dieta vegana può andare bene ed essere coadiuvante delle terapie per chi ha avuto un tumore» spiega Paolo Veronesi, direttore del programma di senologia all’istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano. «Un’alimentazione corretta, vegana, vegetariana o meno, equilibrata e con un giusto apporto calorico, può anche contribuire a ridurre i rischi di recidiva della malattia, ma nessun regime dietetico può sostituire le terapie mediche appropriate, che abbassano significativamente anche il rischio di metastasi» precisa lo specialista.
«Se si agisce tempestivamente le possibilità di guarigione dal cancro al seno ormai sono altissime. Non c’è motivo per sostituire i trattamenti disponibili con diete o altre ipotetiche soluzioni di non provata efficacia, a maggior ragione oggi che le cure sono molto meglio tollerate rispetto a quelle anche solo di pochi anni fa». «Non si tratta di demonizzare la dieta vegana o vegetariana» conclude Veronesi. «Anzi: è provato che ridurre l’apporto di proteine animali comporta molti benefici, ma non è di certo un’alternativa alle medicine».
Liz Lopez ha anche svelato che la zia avrebbe voluto rimuovere dal web i video in cui sosteneva che la dieta vegana potesse guarire il cancro, ma che lei non lo ha fatto: «Io credo ancora nell’importanza della dieta vegana, so che non guarisce il 100 per cento delle persone ma molti malati guariscono». Un atteggiamento ricorrente in chi ha una ferma convinzione e frequenta solo o prevalentemente ambienti in cui essa viene confermata e rinforzata. In questo tipo di circoli (virtuali e non) le voci di dissenso vengono di solito emarginate, ridicolizzate, o bollate di complicità con gruppi di potere vari, siano essi le industrie farmaceutiche o altro. L’antidoto è un’informazione corretta, che è a carico di tutti gli attori che giocano un ruolo nella comunicazione, dai medici ai mezzi di informazione ai caregiver.
Ma non è facile avere capacità di penetrazione dove c’è una coesione cementata da un robusto senso di appartenenza. Del resto è noto il fenomeno definito dissonanza cognitiva, a causa del quale il nostro cervello tende a resistere a informazioni che mettono in discussione idee radicate. È una resistenza che si può vincere con il coraggio di aprirsi a opinioni diverse, imparando a distinguere fascinazioni da dati oggettivi. Nel caso specifico esistono molti dati a favore dei benefici di una dieta vegana condotta in modo intelligente. Ma quanti dati convincenti esistono che possa guarire dal cancro da sola? ● Lopez sosteneva che una dieta di 90 giorni a base di succhi l’aveva guarita dal cancro che le era stato diagnosticato nel 2015
● La nipote Liz, nel dare la notizia del decesso, ha precisato che la malattia si era propagata a polmoni, fegato e sangue, nonostante un ciclo tardivo di chemio e radio. Ma secondo Liz la zia sarebbe morta proprio a causa di queste terapie