Il lungo show di Timberlake: «Non lo dimenticherete mai»
LONDRA Jeans, maglietta dei Beatles, cappello nero, scarpe da ginnastica alte perfette per i passi di hip hop che ha regalato a 300 fedelissimi: Justin Timberlake ha cementato a Londra il suo ritorno alla scena musicale. Dopo l’esibizione al Superbowl, vista da un pubblico televisivo di circa 100 milioni di persone, il cantante ha scelto la Roundhouse, originariamente un terminal ferroviario a Camden che oggi è uno spazio molto ambito, per un concerto «segreto»: una prova generale per la tournée che da marzo in poi coinvolgerà Nord America ed Europa.
Se il tempo passa non sembra invecchiare una star il cui debutto risale all’epoca di un Mickey Mouse club d’annata, in cui, appena bambino, si esibiva al fianco di una giovanissima Britney Spears: erano gli anni novanta. Oggi la prevendita del tour — gli incassi per i 66 concerti avrebbero già superato i 100 milioni di dollari — parla da sola, così come l’entusiasmo e l’energia che Timberlake mostra sul palco. Nonostante l’ora — il concerto londinese è iniziato a mezzanotte e mezza passata ed è durato circa 90 minuti — la stanchezza non ha inciso sull’artista, il suo entourage (i Tennessee Kids) o il pubblico, che per la maggior parte ha cantato con allegria ogni brano in scaletta. L’obiettivo era sicuramente quello di promuovere il nuovo album, «Man of the Woods», ma Timberlake ha mischiato canzoni nuove e vecchie, aggiungendo anche qualche rifacimento di noti successi, come «Lovely Day» di Bill Withers. Dopo il singolo «Filthy», sono arrivate «Suit and Tie», «My love» e «Cry me a River», prima di una nota country che, per un figlio orgoglioso del Tennessee, non poteva mancare. Come nell’album, Timberlake è stato raggiunto sul palco da Chris Stapleton, chitarra e barba degna di nota. «Questo, vi prometto, è un momento che non dimenticherete mai», ha urlato introducendo un brano del collega e collaboratore («che è diventato come un fratello»).
Sicuramente Timberlake è un intrattenitore nato, capace di regalare momenti di intimità — per «Senorita» si è seduto al pianoforte — così come di elettrizzare con la sua energia. «Non volete andare a casa?» ha chiesto a più riprese al pubblico. Una domanda retorica, perché l’entusiasmo del presenti tra gli alberi di una foresta allestita come riferimento al titolo dell’album era tangibile. Solo dopo «Sexy Back» e «Mirrors», alle due passate, è calato il sipario: «È un piacere essere tornato a Londra». Timberlake si è inginocchiato, si è tolto il cappello e se lo è messo sul cuore: «Grazie del vostro calore».