Corriere della Sera

Il lungo show di Timberlake: «Non lo dimentiche­rete mai»

- Paola De Carolis

LONDRA Jeans, maglietta dei Beatles, cappello nero, scarpe da ginnastica alte perfette per i passi di hip hop che ha regalato a 300 fedelissim­i: Justin Timberlake ha cementato a Londra il suo ritorno alla scena musicale. Dopo l’esibizione al Superbowl, vista da un pubblico televisivo di circa 100 milioni di persone, il cantante ha scelto la Roundhouse, originaria­mente un terminal ferroviari­o a Camden che oggi è uno spazio molto ambito, per un concerto «segreto»: una prova generale per la tournée che da marzo in poi coinvolger­à Nord America ed Europa.

Se il tempo passa non sembra invecchiar­e una star il cui debutto risale all’epoca di un Mickey Mouse club d’annata, in cui, appena bambino, si esibiva al fianco di una giovanissi­ma Britney Spears: erano gli anni novanta. Oggi la prevendita del tour — gli incassi per i 66 concerti avrebbero già superato i 100 milioni di dollari — parla da sola, così come l’entusiasmo e l’energia che Timberlake mostra sul palco. Nonostante l’ora — il concerto londinese è iniziato a mezzanotte e mezza passata ed è durato circa 90 minuti — la stanchezza non ha inciso sull’artista, il suo entourage (i Tennessee Kids) o il pubblico, che per la maggior parte ha cantato con allegria ogni brano in scaletta. L’obiettivo era sicurament­e quello di promuovere il nuovo album, «Man of the Woods», ma Timberlake ha mischiato canzoni nuove e vecchie, aggiungend­o anche qualche rifaciment­o di noti successi, come «Lovely Day» di Bill Withers. Dopo il singolo «Filthy», sono arrivate «Suit and Tie», «My love» e «Cry me a River», prima di una nota country che, per un figlio orgoglioso del Tennessee, non poteva mancare. Come nell’album, Timberlake è stato raggiunto sul palco da Chris Stapleton, chitarra e barba degna di nota. «Questo, vi prometto, è un momento che non dimentiche­rete mai», ha urlato introducen­do un brano del collega e collaborat­ore («che è diventato come un fratello»).

Sicurament­e Timberlake è un intratteni­tore nato, capace di regalare momenti di intimità — per «Senorita» si è seduto al pianoforte — così come di elettrizza­re con la sua energia. «Non volete andare a casa?» ha chiesto a più riprese al pubblico. Una domanda retorica, perché l’entusiasmo del presenti tra gli alberi di una foresta allestita come riferiment­o al titolo dell’album era tangibile. Solo dopo «Sexy Back» e «Mirrors», alle due passate, è calato il sipario: «È un piacere essere tornato a Londra». Timberlake si è inginocchi­ato, si è tolto il cappello e se lo è messo sul cuore: «Grazie del vostro calore».

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Chris Stapleton e Justin Timberlake (a destra) durante la loro esibizione a Londra
Sul palco Chris Stapleton e Justin Timberlake (a destra) durante la loro esibizione a Londra

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