Arrivabene: «Il segreto è la passione» Binotto: «La pole da migliorare»
MARANELLO Ripartire dalla consapevolezza delle proprie forze e studiare le debolezze. Sul lettino dell’analista la Ferrari sembra aver compreso che cosa si è inceppato l’anno scorso nella lotta al titolo. «Perché è chiaro che il nostro obiettivo non può essere arrivare secondi». È il papà della SF71H, Mattia Binotto, a uscire allo scoperto: «Dobbiamo essere in grado di giocarcela su tutte le piste: prima ci comportavamo molto bene su quelle lente, mentre soffrivamo in quelle veloci». Allungamento del passo e nuovo pacchetto aerodinamico con interventi sulle pance laterali e soprattutto al retrotreno, ancora più stretto, le ricette scelte dall’ingegnere italiano nato in Svizzera. Orgoglioso del fatto «che un po’ tutti abbiano seguito alcune soluzioni della Ferrari (le particolari prese d’aria laterali ndr), Binotto sa che non può rilassarsi: «La squadra è forte in tutte le sue componenti, ma serve un ulteriore salto di qualità». Soprattutto in qualifica dove la Mercedes
d Binotto L’obiettivo non può essere arrivare secondi, la squadra è forte ma si deve migliorare
costruisce il suo vantaggio. A Maranello hanno lavorato tanto su una nuova versione del «bottone magico», quella mappatura del motore che consente di estrarre la massima potenza per pochi giri: «Sì è vero, loro hanno ottenuto più pole di noi, ma spesso arrivavamo dietro per pochi centesimi. Siamo intervenuti sulla power unit per essere davanti anche al sabato». L’altro nodo è l’affidabilità, «un po’ perché l’anno scorso abbiamo incontrato delle difficoltà e un po’ perché adesso i motori dovranno percorrere più
strada». «Se il progetto del 2017 era la base, siamo partiti da lì per cercare di migliorare in ogni area». Compresi i pit stop: è Sebastian Vettel a rivelare il grande sforzo fatto quest’inverno per velocizzarli. Orgoglio, voglia di riscatto, sacrifici, per Maurizio Arrivabene la SF71H è «il risultato di un gruppo che ha creato pezzo dopo pezzo con passione. Ed questo che rende la Ferrari diversa da tutti». Applausi e abbracci, l’alba rossa è appena risorta.