Lampo Rosso
Passo allungato e con un vestito «total red» «Ora la parola alla pista» La nuova Ferrari conquista Vettel «Le cose magiche non si vedono Sono tutte sotto la carrozzeria»
Fuori, la pista di Fiorano imbiancata dalla neve. Dentro, nel «siluro» della logistica il rosso pieno illumina a giorno. Effetti speciali, luci stroboscopiche, ricordi e dita incrociate. In cento al buio — sponsor, fornitori, una quindicina di tifosi vincitori di un concorso e qualche autorità locale — aspettano la luce. Con un lampo, sul palco davanti al maxischermo, appare la sessantaquattresima monoposto del Cavallino. SF71H, dove i due numeri indicano gli anni che sono trascorsi dall’inizio dell’avventura del Drake. In prima fila il figlio Piero si gode lo spettacolo, Sergio Marchionne arriva in cappotto scuro e prende posto in silenzio. Stavolta il presidente lascia la narrazione ai suoi corazzieri, il team principal Maurizio Arrivabene e il direttore tecnico Mattia Binotto. E ai piloti, Sebastian Vettel elegantissimo in completo nero, e a Kimi Raikkonen che di parlare in fondo non ha mai troppa voglia.
Perché alla fine l’unico alfabeto che conta è quello della pista. E dopo i primi cento chilometri previsti domenica al Montmelò, solo da lunedì — meteo permettendo, le previsioni danno gelo anche in Spagna — nei test cominceremo a capire se questa macchina oltre a essere affascinante nel nuovo vestito «total red», con una piccola variazione cromatica in coda per ospitare il tricolore, sarà anche sufficientemente matura per dare scacco alla Mercedes che dal 2014, alba della F1 ibrida, vince tutto.
Nell’aria di Maranello filtra soprattutto cautela, ma la fiducia l’avverti nei volti sereni della squadra. Perché la base di partenza, la SF70H dell’anno scorso, era più che buona. Lo dimostrano i cinque Gp conquistati, e potevano essere di più senza errori umani e rotture. Nelle stanze di Maranello durante il lungo inverno circolavano simulazioni da mangiarsi le mani: senza i k.o. tecnici e gli autoscontri, la Ferrari sarebbe arrivata a giocarsi il Mondiale all’ultima gara. La rivoluzione, quindi, può attendere.
Com’era prevedibile in assenza di cambiamenti radicali nel regolamento. A parte l’halo, l’aureola a protezione della testa del pilota: dipinto di rosso è comunque più gradevole. Ma guai a farsi ingannare dalle apparenze: la SF71H non è la «figlia di...», ma ha una personalità forte e soluzioni tecniche ricercate. La prima novità, invisibile a occhio nudo, è l’allungamento del passo: dimensioni più importanti per essere competitiva sulle piste veloci (Monza, Spa, Silverstone) oltreché su quelle zeppe di curve lente (Montecarlo, Singapore, Budapest). La seconda sfida, forse la più importante, passa per il motore: con 3 sole power unit a disposizione per 21 Gp (tradotto in km significa doverne percorrere 1500-2000 in più) il gruppo guidato da Corrado Iotti dovrà dimostrare che all’aumento di potenza deve corrispondere una crescita altrettanto robusta dell’affidabilità. Capitolo terzo, l’aerodinamica: la coop rossa di Arrivabene e Binotto ha sfoggiato grande fantasia sorprendendo persino i maestri inglesi della Red Bull che hanno copiato tante soluzioni. A partire dalle prese d’aria alte e strette, che adesso sono ancora più estreme nel design. «Ma le cose realmente magiche non le vedete, sono sotto la carrozzeria» rivela Vettel. Il
Progresso
«Adesso sappiamo da dove arriviamo e speriamo di aver fatto un passo in avanti»
tedesco, un po’ emozionato, a 30 anni riparte dal 4-4 con Lewis Hamilton: chi arriverà prima al quinto titolo eguaglierà Juan Fangio. Ma Seb non se la sente di fare promesse: «Non adesso, al massimo dopo due o tre gare. Non vedo l’ora di provarla per avere conferma delle prime impressioni. Non ci manca la fiducia, ma dobbiamo dare la parola alla pista».
Però rispetto a dodici mesi fa, quando la Ferrari riemergeva dopo la riorganizzazione tecnica varata da Marchionne fra lo scetticismo generale, il clima è completamente diverso: «Nessuno aveva un’idea di dove fossimo perché erano cambiate le regole. Ora sappiamo da dove arriviamo e speriamo in un salto in avanti». Serviranno muscoli, fiato e resistenza per mettere fine al dominio Mercedes. La sintesi di Kimi Raikkonen, come al solito, è fulminante: “«È rossa e bella. A Melbourne vi dirò come va».