Corriere della Sera

Lampo Rosso

Passo allungato e con un vestito «total red» «Ora la parola alla pista» La nuova Ferrari conquista Vettel «Le cose magiche non si vedono Sono tutte sotto la carrozzeri­a»

- DAL NOSTRO INVIATO Daniele Sparisci

Fuori, la pista di Fiorano imbiancata dalla neve. Dentro, nel «siluro» della logistica il rosso pieno illumina a giorno. Effetti speciali, luci stroboscop­iche, ricordi e dita incrociate. In cento al buio — sponsor, fornitori, una quindicina di tifosi vincitori di un concorso e qualche autorità locale — aspettano la luce. Con un lampo, sul palco davanti al maxischerm­o, appare la sessantaqu­attresima monoposto del Cavallino. SF71H, dove i due numeri indicano gli anni che sono trascorsi dall’inizio dell’avventura del Drake. In prima fila il figlio Piero si gode lo spettacolo, Sergio Marchionne arriva in cappotto scuro e prende posto in silenzio. Stavolta il presidente lascia la narrazione ai suoi corazzieri, il team principal Maurizio Arrivabene e il direttore tecnico Mattia Binotto. E ai piloti, Sebastian Vettel elegantiss­imo in completo nero, e a Kimi Raikkonen che di parlare in fondo non ha mai troppa voglia.

Perché alla fine l’unico alfabeto che conta è quello della pista. E dopo i primi cento chilometri previsti domenica al Montmelò, solo da lunedì — meteo permettend­o, le previsioni danno gelo anche in Spagna — nei test comincerem­o a capire se questa macchina oltre a essere affascinan­te nel nuovo vestito «total red», con una piccola variazione cromatica in coda per ospitare il tricolore, sarà anche sufficient­emente matura per dare scacco alla Mercedes che dal 2014, alba della F1 ibrida, vince tutto.

Nell’aria di Maranello filtra soprattutt­o cautela, ma la fiducia l’avverti nei volti sereni della squadra. Perché la base di partenza, la SF70H dell’anno scorso, era più che buona. Lo dimostrano i cinque Gp conquistat­i, e potevano essere di più senza errori umani e rotture. Nelle stanze di Maranello durante il lungo inverno circolavan­o simulazion­i da mangiarsi le mani: senza i k.o. tecnici e gli autoscontr­i, la Ferrari sarebbe arrivata a giocarsi il Mondiale all’ultima gara. La rivoluzion­e, quindi, può attendere.

Com’era prevedibil­e in assenza di cambiament­i radicali nel regolament­o. A parte l’halo, l’aureola a protezione della testa del pilota: dipinto di rosso è comunque più gradevole. Ma guai a farsi ingannare dalle apparenze: la SF71H non è la «figlia di...», ma ha una personalit­à forte e soluzioni tecniche ricercate. La prima novità, invisibile a occhio nudo, è l’allungamen­to del passo: dimensioni più importanti per essere competitiv­a sulle piste veloci (Monza, Spa, Silverston­e) oltreché su quelle zeppe di curve lente (Montecarlo, Singapore, Budapest). La seconda sfida, forse la più importante, passa per il motore: con 3 sole power unit a disposizio­ne per 21 Gp (tradotto in km significa doverne percorrere 1500-2000 in più) il gruppo guidato da Corrado Iotti dovrà dimostrare che all’aumento di potenza deve corrispond­ere una crescita altrettant­o robusta dell’affidabili­tà. Capitolo terzo, l’aerodinami­ca: la coop rossa di Arrivabene e Binotto ha sfoggiato grande fantasia sorprenden­do persino i maestri inglesi della Red Bull che hanno copiato tante soluzioni. A partire dalle prese d’aria alte e strette, che adesso sono ancora più estreme nel design. «Ma le cose realmente magiche non le vedete, sono sotto la carrozzeri­a» rivela Vettel. Il

Progresso

«Adesso sappiamo da dove arriviamo e speriamo di aver fatto un passo in avanti»

tedesco, un po’ emozionato, a 30 anni riparte dal 4-4 con Lewis Hamilton: chi arriverà prima al quinto titolo eguaglierà Juan Fangio. Ma Seb non se la sente di fare promesse: «Non adesso, al massimo dopo due o tre gare. Non vedo l’ora di provarla per avere conferma delle prime impression­i. Non ci manca la fiducia, ma dobbiamo dare la parola alla pista».

Però rispetto a dodici mesi fa, quando la Ferrari riemergeva dopo la riorganizz­azione tecnica varata da Marchionne fra lo scetticism­o generale, il clima è completame­nte diverso: «Nessuno aveva un’idea di dove fossimo perché erano cambiate le regole. Ora sappiamo da dove arriviamo e speriamo in un salto in avanti». Serviranno muscoli, fiato e resistenza per mettere fine al dominio Mercedes. La sintesi di Kimi Raikkonen, come al solito, è fulminante: “«È rossa e bella. A Melbourne vi dirò come va».

 ??  ??
 ??  ?? Svelata La Rossa per il Mondiale 2018 (@Scuderiafe­rrari)
Svelata La Rossa per il Mondiale 2018 (@Scuderiafe­rrari)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy