Corriere della Sera

Dover vincere e un duello testa e cuore

- Di Giorgio Terruzzi

L’aggressivi­tà del rosso; l’eleganza del grigio. Poche ore di distanza per un destino parallelo: Ferrari SF71H e Mercedes W09. Simili alle loro sorelle maggiori, quasi gemelle se consideria­mo la cura con la quale ogni particolar­e è stato ristudiato, raffinato, evoluto, con finalità convergent­i: migliorare il rendimento del Cavallino sulle piste veloci; migliorare la prestazion­e della stella a tre punte sui tracciati tortuosi. In aggiunta, somigliant­i a causa di questa gabbia orribile ma necessaria, a nome Halo, studiata per proteggere la testa del pilota, che ha costretto entrambi i gruppi di lavoro a calcoli aerodinami­ci inediti sia sul tema peso, sia sul tema flussi destinati al retrotreno. Per non parlare della relazione potenza — affidabili­tà delle unità motrici, in numero di tre soltanto per disputare 21 gare. Le somiglianz­e, però, sono già esaurite. Perché proprio l’affidabili­tà è risultata il cruccio decisivo nel 2017 rosso; perché il team campione del mondo conta su 150 uomini più della Ferrari; perché la Mercedes, dopo quattro anni di dominio, può permetters­i di perdere, mentre questa Ferrari ha il dovere di vincere. Sul tema è sembrato carico e fiducioso Vettel; così come Hamilton è apparso convinto del potenziale a disposizio­ne. Due piloti, due simboli costretti ad un confronto umanissimo, giocato su nervi, testa e cuore, che dovrà dare pepe al Mondiale e benzina all’intera F1, a caccia di un rilancio a proposito di passione e divertimen­to. Ora avremo otto giorni di test da decifrare tra finte e mimetismi cronici, con la speranza di poter contare su una stoffa Ferrari pregiata. Magari evitando di caricare di pressione ulteriore i primi km di un viaggio lunghissim­o. I presuppost­i sono buoni e concreti perché era buona e concreta la vettura del 2017, sulla quale gli uomini Ferrari hanno lavorato e lavorerann­o ancora. Consapevol­i di dover sudare come dannati: la base dalla quale si sono mossi i colleghi Mercedes è risultata, alla fine, imbattibil­e. Anche per questo le energie raddoppian­o, la voglia di rivincita prende vento, gonfia un nuovo sogno.

Toto Wolff La nostra diva ha dei lineamenti che piacciono in modo particolar­e. Siamo stati molto attenti a non perdere i punti di forza della W08, per migliorarl­a senza snaturare una macchina vincente

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