Mercedes la diva più stretta e cattiva e col derby in casa
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La lettera di Lapo Con questa auto si guarda al passato, si torna al rosso puro. Io ho un sogno: vorrei rivedere le Rosse tornare a dominare Dietro al podio, vogliamo vedere la bandiera italiana
I PILOTI
Passo accorciato
È sempre lunga, ma un po’ meno rispetto al 2017. Questo consente di ridurre il peso Motore
Il 70% delle componenti è completamente nuovo. La sfida principale è mantenerlo affidabile Sospensioni anteriori Gli attacchi sono stati alzati per migliorare il comportamento in pista
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Sono ancora loro la squadra da battere. Basta un colpo d’occhio alla nuovissima Mercedes W09 EQ Power, la vettura che vedremo correre sui circuiti di F1 nella stagione 2018, presentata ieri a Silverstone, per rendersene conto. A prima vista sembra che tutto sia rimasto come prima, poi si cominciano a notare alcuni dettagli che la differenziano dalla vettura dello scorso anno: dalla maggiore altezza dell’attacco delle sospensioni anteriori al tunnel dell’aria sopra la testa del pilota che appare più alto e più stretto, come tutta la vettura. È come se la W09 fosse stata ridisegnata e poi cesellata con un’estrema attenzione al dettaglio per essere, ancora una volta, imbattibile.
Così se è vero che ogni anno ogni vettura è sempre straordinaria prima del verdetto della pista, non si fatica a dare credito al campione del mondo uscente Lewis Hamilton, alfiere della Mercedes, che spiega: «Si pensava che questa macchina potesse essere “sorella” di quella precedente invece è stata migliorata sotto ogni aspetto». Un concetto approfondito poi da Toto Wolff, team principal delle frecce d’argento: «La nostra diva ha dei lineamenti che piacciono particolarmente. Siamo stati molto attenti a non perdere i punti di forza della W08, per migliorarla senza snaturare una macchina vincente»
Se c’è una speranza per gli avversari, Ferrari in primis, è quella costituita da alcuni fattori imponderabili, perché l’anno scorso non esistevano. Primo tra tutti l’halo, il dispositivo costituito da una barra curva in titanio avvolta in una carena di fibra di carbonio, collegata in tre punti al telaio che ha lo scopo di riparare l’abitacolo da detriti o rottami che possano colpirlo in caso di incidente. L’halo imbruttisce le monoposto (e qui sono tutti d’accordo) ma soprattutto potrebbe condizionarne le prestazioni, dato il peso e la maggiore resistenza all’aria che comporta. Così quando Wolff scherza (ma non troppo) e rivolto ai giornalisti esclama: «Datemi una motosega che tolgo quel coso» sembra esprimere la preoccupazione che possa essere quella la pietra d’inciampo sulla strada del successo. Tanto che dopo si sente in obbligo di precisare: «È un peso enorme in cima alla macchina, si distrugge il centro di gravità con quella cosa. Per quanto sia affascinante guardare la statistica che ci dice che l’halo potrebbe reggere il peso di un autobus, non bisogna dimenticare che questa è una vettura di Formula Uno. Per migliorare la sicurezza dei piloti dobbiamo trovare una soluzione diversa che sia migliore». Un’occhiata ai bookmaker britannici dovrebbe tranquillizzare il capo del team visto che danno tutti favorite le frecce d’argento per il titolo costruttori e Hamilton per quello piloti. Quest’ultimo però potrebbe ritrovarsi l’avversario più pericoloso in casa, vale a dire Valterri Bottas che spiega: «Confrontarmi con Lewis è stata una grossa sfida, ho imparato tanto, ora ho più fiducia di vincere».