Il Napoli dei titolari si sveglia ma è tardi Due gol riempiono la Coppa di rimpianti
Sono i titolari di Sarri a restituire dignità al Napoli che, com’era prevedibile, ha salutato l’europa League, ma ha ribaltato la prova scialba dell’andata. Ed è il Napoli a fare la partita contro il Lipsia, da una posizione di svantaggio pesante (1-3 una settimana prima), con il piede sull’acceleratore e costringendo i tedeschi ad una gestione della palla molto arretrata.
Un gol per tempo, gli azzurri hanno appassionato i 1.300 tifosi arrivati in Germania con una partita tenuta aperta sino all’ultimo secondo. Ai partenopei l’impresa non è riuscita e probabilmente resta tutto in linea con le intenzioni fin troppo dichiarate dallo stesso allenatore alla vigilia della sfida del San Paolo, anche se le scelte opposte del doppio confronto avevano lasciato intuire un cambio di programma.
La linea sottile sta nella prestazione e non nel risultato. Sarri l’avrebbe voluta all’altezza anche a Napoli e lo stravolgimento inedito della squadra è sembrata una correzione legittima ma oggettivamente inutile. Va bene l’orgoglio, va bene anche il cuore oltre l’ostacolo, ma la differenza tra la delusione dell’andata e la soddisfazione del ritorno diventa particolare risibile ai fini di un traguardo
Lipsia Napoli
che forse poteva essere alla portata del Napoli, primo in classifica in campionato.
L’europa League la rimettono in gioco i titolarissimi e stavolta senza alcun calcolo in prospettiva scudetto. Mertens è in campo pur se con la caviglia malandata, Insigne sale in cattedra da capitano e il gioiellino Zielinski, lusingato dal paragone con De Bruyne fatto da Sarri, apre la speranza di rimonta alla mezz’ora del primo tempo. Il Lipsia, privo del faro illuminato e illuminante di Keita, gestisce e controlla. Subisce il primo gol anche per un’incertezza di Gulacsi, soccombe alla prodezza di Insigne nella ripresa e nei secondi finali rischia la beffa con Tonelli. Il doppio confronto apre ai rimpianti: lo sa Sarri e lo ammette Insigne: «Pagati gli errori dell’andata». Qualcuno ha gridato al miracolo? Anche sì, ma a Napoli il prodigio di San Gennaro è atteso a maggio.