Il «Corriere Innovazione» per capire le sfide del mondo che cambia
Presentato il nuovo mensile di via Solferino. Gli eventi e la sezione online
Un progetto multipiattaforma: sulla carta, con le pagine dedicate alla scienza, alla tecnologia, alla storia, alla formazione, allo sport, ai libri, ma anche online, per raccontare in real time quali direzioni stanno prendendo i protagonisti dell’innovazione, e poi sul territorio, con una serie di eventi dedicati — a Roma, Padova, Torino e Milano — e di «colazioni» presso la sede Sorgenia di City Life (la prima avrà come ospite Bebe Vio).
Dopo la Lettura, L’economia e Buone Notizie, via Solferino arricchisce la sua offerta con un ulteriore strumento di analisi della realtà: Corriere Innovazione diventa un mensile.
Ieri, davanti alla platea dell’unicredit Pavilion di piazza Gae Aulenti a Milano, la presentazione del nuovo progetto editoriale curato da Massimo Sideri.
«Un giornale da sfogliare, leggere e sgualcire, ma anche da ritagliare. Uno strumento, insomma, che vuole anzitutto essere utile per decifrare il mondo che ci circonda e che corre sempre più veloce» ha spiegato Sideri, sul palco insieme al fondatore di Candy Crush, Riccardo Zacconi, e al direttore dell’iit di Genova, Roberto Cingolani. E non a caso il primo numero è stato dedicato a uno dei nodi da sciogliere in fretta per poter alimentare il volano della ripresa: la Ricerca & Sviluppo, che in Italia si fa ancora troppo poco (22 miliardi di euro, l’1,3 per cento del Prodotto interno lordo, meno della metà della media europea) e che, soprattutto, spesso e volentieri rimane sommersa, non calcolata o addirittura ignorata da imprenditori e istituzioni.
Presente, oltre al direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, che ha sottolineato «il valore anzitutto culturale del nuovo prodotto editoriale destinato ad allargare la copertura del "sistema" Corriere in un campo così strategico per la crescita economica e occupazionale del Paese», anche il presidente e ad del gruppo Rcs, Urbano Cairo, il quale ha rimarcato l’importanza «di trattare temi che impattano così da vicino il modo di vivere, lavorare, studiare e comunicare di tutti noi».