Corriere della Sera

Voto e cortei, allarme scontri

I 5 Stelle cacciano il presidente del Potenza indagato. Ma lui: resto candidato

- Rinaldo Frignani

Dopo la violenza, l’allarme del Viminale per i cortei di oggi a Milano, Roma e Palermo. Intanto il M5S caccia il presidente del Potenza indagato.

Ancora violenza, ancora scontri fra antagonist­i e polizia. Ma anche un centro sociale — il «Magazzino 47» — devastato a Brescia da un incendio doloso. «Un attentato fascista» per il responsabi­le della struttura Michele Borra. A otto giorni dalle elezioni la tensione non si placa. Giovedì sera, per il comizio del leader di Casapound Simone Di Stefano, tafferugli e cariche nel centro di Torino con bombe carta piene di chiodi, bulloni e schegge di legno contro gli agenti. Ieri scene analoghe a Pisa per l’arrivo del candidato premier leghista Matteo Salvini: 200 antagonist­i con sassi e bottiglie contro il cordone di sicurezza che li separava dagli attivisti del Carroccio. Poi blocchi stradali in centro fino a sera. Bilancio: sette fermati, due feriti, alcuni contusi. «Quando saremo al governo — ha dichiarato Salvini — poliziotti e carabinier­i non dovranno occuparsi di questi figli di papà, ma di garantire la sicurezza dei cittadini».

Oggi è la giornata che preoccupa di più. Il programma è denso di possibili scenari di scontro: triplo comizio per Di Stefano — Bologna, Milano, Bergamo —, Salvini in piazza Duomo a Milano, il leader di Forza Nuova Roberto Fiore a

Gli scontri Tafferugli tra centri sociali e polizia per l’arrivo a Pisa del leader della Lega Matteo Salvini (Lapresse/ Stefano Cavicchi)

Palermo dopo l’aggression­e al segretario provincial­e del movimento di estrema destra. I centri sociali hanno organizzat­o ovunque presidi di protesta.

Alta tensione a Roma: due cortei e tre sit-in impegneran­no tremila uomini delle forze dell’ordine. Primo a partire, alle 13, «Mai più fascismi», da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, promosso dall’anpi. Previste 20 mila persone, con i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso, candidati di Leu, il ministro dell’istruzione Valeria Fedeli, il segretario pd Matteo Renzi e (forse) il premier Paolo Gentiloni. Massima vigilanza, come anche per la manifestaz­ione Cobas antirazzis­ta e contro il Jobs act, dall’esquilino a piazza Venezia. La Questura non esclude che fra i 4.500 partecipan­ti (comitati di lotta per la casa, centri sociali, collettivi studentesc­hi) possano esserci gruppi di infiltrati pronti allo scontro. Vietato indossare caschi e coprirsi il volto.

Preoccupa la possibilit­à di incroci pericolosi con l’iniziativa di Fratelli d’italia a piazza Vittorio, alle 18, sebbene non si escluda che la concomitan­za delle iniziative a Milano e Brescia possa convincere parte del fronte antagonist­a a non partire per la Capitale. Marco Minniti seguirà la giornata al Viminale e non sarà al corteo dell’anpi. «Non partecipo — ha spiegato —, pur condividen­done i valori profondi». Il ministro ha anche messo in guardia dal «rischio che le mafie possano condiziona­re le elezioni. Su questo tema c’è troppo silenzio».

In vista della giornata di oggi, dal ministero avvertono: «Non faremo sconti a nessuno, le forze di polizia interverra­nno per fermare l’illegalità in maniera tempestiva».

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