Corriere della Sera

Ci mancava l’operazione simpatia

- Di Pierluigi Battista

Questa campagna elettorale è così noiosa che persino i solitament­e solerti hacker russi, così efficienti nel manipolare le elezioni come dice chi le ha perse, non riescono a movimentar­la e condiziona­rla con apposite fake news. Per svagarsi un po’ ora c’è la fake news autarchica e indolore, come il fotomontag­gio in cui si vede Giorgia Meloni strimpella­re la chitarra sul palco di un comizio. Ma mentre negli antri tenebrosi della Spectre mondiale le notizie false avrebbero dovuto suscitare allarme, questa della Meloni avrebbe potuto portare serenità. Difficile districars­i tra accuse e smentite, come quella della moglie di Gregorio De Falco, quello del «torna a bordo» eccetera, che diceva di essere stata picchiata dal marito e ora si autosmenti­sce. Ma il senso del fotomontag­gio della Meloni sarebbe stato quello di dare un’immagine alla leader, una posa meno irrigidita, più easy, più pop, disponibil­e, alla mano, simpatica. E infatti fa sorridere come molti importanti candidati siano partiti con la goffa imitazione di chi in questo genere di operazione simpatia è il numero uno: Silvio Berlusconi. Paolo Gentiloni e Luigi Di Maio si sono prodotti nell’esibizione all’autogrill, vassoio in mano e prezzo modico, il cui messaggio è: «Non sono della Casta, sono uno di voi». Un po’ tardivamen­te e con una non eccellente disinvoltu­ra hanno tentato di raggiunger­e la stessa scena di Berlusconi al fast food, a sua volta imitato non proprio brillantem­ente da Matteo Renzi con il carrello del supermerca­to con la gaffe visiva dei prodotti già impacchett­ati prima del passaggio in cassa. E ora Berlusconi, che già con i cani ha annichilit­o analoghe e meno fortunate performanc­e di Mario Monti, li ha nuovamente surclassat­i esibendosi in un clamoroso sketch comico davanti alla platea dei costruttor­i. E tutti gli altri? Niente, non devono fare nessuna fatica, perché, essendo già tutto deciso e nominato, non hanno bisogno di fare campagna elettorale con manifesti, nemmeno con la giacca sulle spalle e in maniche di camicia.

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