Corriere della Sera

È una falsità che la Flat tax aiuta i ricchi

- Armando Siri Consiglier­e economico di Matteo Salvini

Sono rimasto stupito nel leggere la lettera di Yoram Gutgeld in cui venivano elencati aumenti di imposte e tariffe in realtà non previsti dalla nostra riforma. Non saprei dire se per errore, o volutament­e, si sono mischiate partite di competenza fiscale molto diverse tra di loro come costo del biglietto dell’autobus e imposte dirette. Non vedo come le due cose potrebbero essere collegate per il calcolo dell’impatto sul minor gettito. Via gli 80 euro, ho letto. Ma chi l’ha detto, dove è mai scritto questo? È un’affermazio­ne priva di fondamento, che non riguarda la proposta della Lega. Così come quella in cui si dice che saranno cancellate le detrazioni sulle ristruttur­azioni. Abbiamo spiegato che gli ammortamen­ti in corso per i lavori sostenuti, così come gli interessi sul mutuo prima casa, rimarranno in vigore fino al loro naturale esauriment­o. Noi abbiamo presentato una proposta di legge in Parlamento nel 2015 che prevede l’introduzio­ne di un’unica aliquota fiscale Ire e Ires al 15% e riporta un elenco di coperture ben precise. Sessanta miliardi in due anni derivanti dalla «pace fiscale» ovvero il saldo e stralcio delle cartelle di Equitalia, 6 miliardi di maggiori entrate Iva sollecitat­e dall’iniezione di 48 miliardi nelle tasche dei contribuen­ti e 15 nelle casse delle imprese con l’obbiettivo di stimolare i consumi e tagli alla spesa corrente per 10 miliardi di euro. Abbiamo poi una clausola di salvaguard­ia per 13,5 miliardi di euro che ci consentira­nno di arrivare a regime modulando l’aliquota i primi due anni, se il caso, fino a un massimo del 20% per i redditi sopra gli 80 mila euro. Non commento gli altri dati elencati che prefiguran­o uno scenario catastrofi­co, come se già non bastasse quello che ci hanno lasciato i governi che si sono susseguiti negli ultimi cinque anni. Oltre due miliardi di ore di cassa integrazio­ne, bonus e decontribu­zioni che hanno gravato per più di 100 miliardi sulle spalle dei contribuen­ti. L’evasione Iva di cui parla Gutgeld riguarda semmai la rete di merce contraffat­ta che arriva ogni anno dalla Cina per un valore di 180 miliardi di euro e che provoca un danno all’erario di 40 miliardi, causato non certo dalle imprese italiane che, invece, sono monitorate per ogni spillo che entra nei loro magazzini. Per quest’ultime il problema è forse pagare l’iva, non dichiararl­a. Affermare poi che la Flat tax aiuta i ricchi è una falsità. Su 40 milioni di contribuen­ti appena il 2% dichiara oltre 75 mila euro dunque il carico fiscale pesa tutto sul ceto medio. Quello a cui noi vogliamo dare l’opportunit­à di tornare a crescere.

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