Voto estero, la denuncia: un volantino nel plico chiuso
ROMA Voto avvelenato, propaganda fuorilegge e fake news. Le denunce viaggiano anche con i plichi sigillati delle schede inviati a casa degli italiani residenti all’estero. A Singapore, il manager Pier Paolo Fadda sostiene di aver ricevuto «nella busta sigillata anche materiale del candidato del centrodestra Angelo Paratico». La vicenda ha fatto rumore tra i 4.000 italiani residenti nella città-stato e così, ora, c’è un avviso ufficiale: «Si informa che l’ambasciata d’italia a Singapore non invia in nessun caso materiale di propaganda. Il fatto che gli elettori ricevano il plico elettorale e, separatamente e mai nella busta proveniente dall’ambasciata, materiale di propaganda non ha nulla a che fare con l’invio del plico stesso...». Però Fadda, contattato dal Corriere, conferma: «Il volantino di tre pagine era nella busta sigillata. Ho fatto un esposto alla polizia postale e poi sono stato chiamato da una funzionaria degli Esteri». Fonti vicine alla Farnesina riferiscono che le buste sigillate sono allestite nelle tipografie convenzionate «sotto stretta sorveglianza» del personale consolare. In Inghilterra, intanto, Laura Garavini (Pd) segnala di essere stata investita da una «fake news messa in rete ad arte» con una foto virale, che allude alla propaganda scorretta, in cui si vedono le schede e un suo depliant: «È una bufala postata su Fb da un utente che dice di vivere a Londra. Tutti i partiti, non solo il Pd ma anche il M5S, inviano materiale negli stessi giorni in cui arrivano i plichi...».