Sciopero a oltranza dei prof a Oxford «Danni agli allievi»
Lezioni cancellate in 68 università inglesi E gli studenti rivogliono i soldi delle rette
LONDRA Un vento di rivolta soffia negli austeri corridoi delle più antiche università inglesi. Ma non è un ritorno tardivo della contestazione studentesca: a scendere sul piede di guerra sono i professori, che si sono ribellati al taglio delle loro pensioni. Anche se a farne le spese sono un milione di allievi, che hanno visto lezioni e seminari cancellati in 68 università, comprese istituzioni illustri come Oxford e Cambridge.
La protesta in corso in questi giorni andrà avanti fino a perse di lezioni equivalgono a un danno di quasi duemila sterline. Non stupisce dunque che 67 mila giovani abbiano firmato una petizione in cui chiedono la restituzione dei soldi. I professori hanno messo in chiaro che quando torneranno in aula non proveranno a recuperare le lezioni perdute: gli studenti dovranno arrangiarsi col lavoro a casa.
Alcune università, incluso l’importante University College di Londra, hanno comunicato che il denaro risparmiato sugli stipendi dei professori in sciopero andrà in un fondo per aiutare gli studenti in difficoltà: in questo modo sperano di dissuadere gli allievi dall’intraprendere azioni legali. Anche il King’s College di Londra ha fatto sapere che utilizzerà il denaro risparmiato tramite un fondo «per ammortizzare l’impatto sugli studenti». Ma è difficile che queste iniziative possano alleggerire il danno alla didattica: le università inglesi si fanno vanto di seguire individualmente gli studenti e il rapporto docenti-allievi è spesso di appena dieci a uno.
Il paradosso è che a spingere
Rivolta d’élite L’anno accademico è a rischio per la protesta nata proprio nei college più ricchi