Barcellona, caccia a Puigdemont nel jet privato di Pep Guardiola
«Nasconde il leader catalano?», perquisito l’aereo dell’allenatore-militante
Escalation
● Il 1º ottobre 2017 si svolge il referendum secessionista, illegale per la Spagna
● Il 27 ottobre il Parlamento catalano approva la nascita di una Repubblica. Il Senato spagnolo risponde con il commissariamento della Catalogna
● In novembre è emesso il mandato d’arresto per Puigdemont e vengono arrestati otto ex consiglieri
● Il 21 dicembre, alle urne, i partiti indipendentisti ottengono la maggioranza assoluta
Pep Guardiola, da sostenitore ad agente dell’indipendentismo catalano. Forse, addirittura contrabbandiere di uomini. A questo deve aver pensato la Guardia Civil che negli ultimi giorni ha ispezionato per ben due volte il jet privato dell’allenatore del Manchester City alla ricerca del «fuggitivo» Carles Puigdemont, ex presidente della Generalitat, auto-esiliato in Belgio da tre mesi e su cui pende un mandato d’arresto in Spagna. Come se non bastasse, Guardiola è finito nel mirino anche della Federazione di calcio inglese per quel nastrino giallo che si ostina a portare al petto durante le partite. «Manda un messaggio politico, e non è permesso dai nostri regolamenti», ha sentenziato la FA, aprendo un procedimento disciplinare.
Che Guardiola — già allenatore del «Barcelona supercampeón», ai tempi considerata la squadra più forte del mondo — sia un convinto secessionista è noto. Ha sostenuto pubblicamente la sfida di Puigdemont & soci, l’estate scorsa ha arringato una folla di oltre quarantamila persone a Barcellona per difendere «il diritto d’espressione del popolo». Così nessuno si è stupito quando, a novembre, sui suoi maglioncini in cachemire è comparso il nastrino simbolo