Corriere della Sera

L’eta si scioglie via referendum

- Sara Gandolfi

Imembri dell’eta — per lo più in esilio o in carcere — hanno iniziato a votare per lo scioglimen­to del gruppo separatist­a basco, che in sessant’anni ha ucciso oltre 800 persone. Niente scuse o richieste di perdono: in una lettera aperta, i leader dichiarano conclusi «il ciclo e la funzione» del movimento armato e passano il testimone ai partiti della sinistra basca. L’eta aveva annunciato il cessate il fuoco nel 2011 e il disarmo lo scorso aprile. L’esito del referendum sullo scioglimen­to si conoscerà solo in estate. della rivolta, con cui gli ultrà catalani reclamano la liberazion­e dei loro «prigionier­i politici», ossia i leader arrestati dopo il referendum dichiarato illegale da Madrid.

Guardiola ha tempo fino al 5 marzo per motivare il suo gesto, poi scatterà la sanzione. Il mister, in realtà, si era già spiegato due settimane fa: «Se la Uefa, la Fifa o la Premier League vogliono sanzionarm­i perché porto il nastro giallo, facciano pure». La Uefa non lo sanzionerà: nel 2016 Amici

Pep Guardiola, 47 anni, originario di Santpedor, in Catalogna, col 55enne Carles Puigdemont, a una manifestaz­ione indipenden­tista a Barcellona (Efe/toni Albir) dichiarò che le sue norme «possono e devono evolversi per riflettere la società nella quale viviamo, in cui la libertà d’espression­e è un valore da sostenere e apprezzare». Ma in Inghilterr­a tira un altro vento, su cui ha soffiato forte l’inviperito allenatore del Manchester United, José Mourinho: «Abbiamo diritto alle nostre idee politiche, non ad esporle sul campo di gioco», ha detto il portoghese, rivale di Guardiola dai tempi del duello Barça-real Madrid, che quest’anno ha già perso la sfida in Premier League con il Manchester City, primo con un distacco di ben 16 punti.

La pressione su Guardiola si fa dunque più forte, soprattutt­o in Spagna. Lui stesso ha confermato che la polizia ha ispezionat­o in due diverse occasioni il jet da cui stava sbarcando la sua famiglia, all’aeroporto di Barcelona-el Prat. «Credo che avessero il diritto di salire a perquisire. Hanno visto che c’era soltanto la nostra famiglia, sono andati via e nulla più». Stessa sorte per l’auto di un amico di famiglia, su cui si trovava la sua figlia piccola. La Guardia Civil ha però assicurato che si trattava di controlli di routine, «niente di eccezional­e».

Il fiocco giallo

Per la spilla-simbolo in campo, il mister rischia sanzioni dalla Federazion­e inglese

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