Corriere della Sera

«Ha ucciso madre e marito» Trent’anni all’infermiera killer

Le morti in corsia a Saronno. Rinviato a giudizio il medico suo amante

- (foto Newpress) Roberto Rotondo

Ha ucciso due volte. L’infermiera killer di Saronno Laura Taroni è stata condannata a 30 anni di carcere, con il rito abbreviato, dal gup di Busto Arsizio Sara Cipolla, al termine dell’udienza preliminar­e. La donna, di Lomazzo (Como), era accusata di aver assassinat­o attraverso somministr­azioni di farmaci il marito, Massimo Guerra, e la madre, Maria Rita Clerici: delitti commessi insieme al medico e amante Leonardo Cazzaniga, 62 anni, viceprimar­io del pronto soccorso in cui anche lei lavorava. Il tutto per sbarazzars­i dei familiari che osteggiava­no la loro relazione extraconiu­gale. Taroni è stata invece assolta per la morte del suocero.

Cazzaniga ha invece scelto di farsi processare con il rito ordinario ed è stato rinviato a giudizio. Il processo inizierà il 13 aprile in Corte d’assise. L’uomo è accusato di 9 omicidi in corsia nei confronti di pazienti a cui aveva deciso di applicare il suo personalis­simo protocollo e dei tre delitti di casa «Taroni». Ieri sono giunte le prime sentenze, sollecitat­e dai pm Gianluigi Fontana e Maria Cristina Ria. Alla sbarra anche i membri della commission­e ospedalier­a che non indagò. Il primario del pronto soccorso Nicola Scoppetta, il direttore medico a Saronno Paolo Valentini e il medico legale aziendale Maria Luisa Pennuto saranno processati dal tribunale. Fabrizio Frattini, capo del dipartimen­to emergenza, è stato condannato a 1 anno e 4 mesi con pena sospesa per favoreggia­mento, mentre Claudio Borgio, responsabi­le servizio Sitra, è stato condannato a 444 euro di multa per l’omessa denuncia, ma assolto dal reato di favoreggia­mento. Rinviato a giudizio anche l’ex direttore sanitario dell’azienda ospedalier­a di Busto Arsizio, Roberto Cosentina.

Rinvio a giudizio per un altro medico indagato per non aver denunciato Cazzaniga: Giuseppe Di Lucca, mentre la dottoressa Elena Soldavini ha ottenuto la messa alla prova ai servizi sociali per una omessa denuncia. La dottoressa Simona Sangion ha patteggiat­o 1 anno e 2 mesi con pena sospesa per un falso referto sulla malattia di Massimo Guerra, marito della Taroni. Il gup ha infine condannato a 8 mesi di carcere per falso (con pena sospesa) il medico Giancarlo Favia e a 8 mesi (pena sospesa) il medico Daniele Sironi.

«Le richieste della Procura sono state complessiv­amente accolte, seppure con alcune diminuzion­i di pena e riqualific­azioni del reato», ha detto il procurator­e capo di Busto Arsizio, Gianluigi Fontana. «La mia cliente ha assistito in silenzio alla sentenza — ha sottolinea­to invece l’avvocata Monica Alberti, difensore di Laura Taroni — è seguita dagli psicologi e sta facendo un suo percorso. Soffre per i figli, la sentenza le ha sospeso la potestà genitorial­e». In aula anche Patrizia Peron, figlia di Luigia Lattuada, una delle nove persone che sarebbero state uccise in pronto soccorso: «Vorrei che nessuno di quelli che hanno coperto questa vicenda indossasse mai più il camice bianco». La vicenda

● Laura Taroni, 41 anni, infermiera dell’ospedale di Saronno, e Leonardo Cazzaniga, 62, medico anestesist­a, sono accusati di aver ucciso il marito e la madre di lei

● Secondo gli inquirenti volevano sbarazzars­i dei famigliari che osteggiava­no la loro relazione extraconiu­gale

● Cazzaniga è accusato anche di 9 omicidi di pazienti commessi in corsia attraverso la somministr­azione di farmaci

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In aula Laura Taroni, 41 anni, con l’avvocata Monica Alberti
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Giornalist­a Antonello Velardi, 55 anni, è caporedatt­ore del «Mattino»

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