Il sindaco giornalista che sfratta gli abusivi protetto con la scorta
«La mia vita è cambiata». È passata una settimana da quando ad Antonello Velardi è stata assegnata una scorta. Le minacce lo assillano fin dai primi mesi da sindaco di Marcianise, in provincia di Caserta. Ma ora insidiano anche la sua famiglia. E così dal 13 febbraio due agenti lo seguono come un’ombra. L’iperattivo primo cittadino, che per inciso è anche caporedattore del Mattino, ha modificato le sue abitudini: «Prima giravo molto per la città dopo il lavoro. Ora non ho neanche più il piacere di guidare l’auto». Eletto nel 2016, ha cominciato fin dal primo giorno a battere sul tasto della legalità: «E qui, vi assicuro, non è una cosa scontata». Ha preso di mira l’abusivismo, in tutte le fantasiose forme in cui si manifesta in questa cittadina di 39 mila abitanti. Ha sfrattato le famiglie che occupavano gli alloggi del Comune, alcune erano accampate nel velodromo municipale. Ha demolito una casa che incredibilmente sorgeva su un marciapiede e veniva usata per spacciare. Ha requisito la villa del boss Belforte e denunciato una signora della famiglia quando ha chiamato per protestare. Allergico ai compromessi e con quel piglio decisionista ben noto ai suoi redattori, ha conquistato consensi nella parte sana della città, ma si è fatto molti nemici. «Affronteremo il piano urbanistico — aggiunge — e se consideri che al Sud dietro ogni omicidio di un sindaco ci sono speculazioni edilizie, capisci che dire un sì o dire un no, qui a Marcianise, ha un certo peso».