Corriere della Sera

Saremo tutti spiati dai droni

Le nuove regole nella bozza Ue: nessun patentino né registrazi­oni per i modelli leggeri (e addio alla privacy)

- Leonard Berberi lberberi@corriere.it

Non potranno andare troppo velocement­e. Non dovranno pesare molto. E nemmeno presentare spigoli vivi, giusto per evitare di fare male in caso di caduta improvvisa. Ma potranno volare — pur dotati di fotocamere ad alta risoluzion­e e zoom — vicini alle persone, sopra i luoghi pubblici, di fianco alle abitazioni. E saranno molto difficili da identifica­re dal momento che non avranno l’obbligo di registrazi­one. Né loro, né i rispettivi proprietar­i. Diventando così l’arma perfetta per spiare. Vip o coniugi, parenti o sconosciut­i.

Dopo anni di caos (e vuoto) legislativ­o, con regole diverse a seconda del Paese, l’agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa, organo di controllo del settore aeronautic­o continenta­le), ha consegnato alla Commission­e europea la sua prima «opinione» sulla regolament­azione dei droni, i piccoli velivoli a pilotaggio remoto sempre più presenti nelle nostre vite.

Si tratta di un documento di 161 pagine pieno di osservazio­ni e proposte che dovranno essere valutati (quindi suscettibi­li di modifiche, anche importanti) e approvati dall’organo esecutivo comunitari­o entro dicembre e fatti entrare in vigore nel primo trimestre del 2019. Del resto uno studio curato da Eurocontro­l stima che entro il 2050 nel Vecchio Continente ci saranno almeno 7 milioni di droni per uso ricreativo e personale.

L’esigenza di legiferare e armonizzar­e la materia è chiesta da tempo da diverse categorie. Dagli enti dell’aviazione civile, visti i troppi incidenti tra droni e aerei. Dai produttori, che vogliono certezze così da poter produrre dispositiv­i in conformità. Dagli utilizzato­ri stessi che, negli ultimi mesi, hanno persino smesso di fare i corsi e prendere i patentini in attesa di norme condivise.

«Questa regolament­azione consentirà la libera circolaalc­una zione dei droni su un comune terreno europeo», spiega Patrick Ky, direttore esecutivo di Easa. «Il tutto rispettand­o la privacy e la sicurezza dei cittadini della Ue».

L’easa, contattata dal Corriere per avere chiariment­i su

alcuni aspetti, non ha dato risposta. Perché a sfogliare la bozza — che suddivide i droni sulla base del luogo in cui vola, di chi li manovra, delle caratteris­tiche — si nota la creazione di una classe «privilegia­ta» di ultralegge­ri (non eccedenti i 250 grammi di peso) che però sfuggirann­o a diverse restrizion­i. La stessa «opinione» ammette che «resta il rischio residuale per la privacy».

Questi droni, infatti, non avranno alcun obbligo di registrazi­one presso le autorità competenti, potranno volare sopra le persone scendendo fino a tre metri dal suolo (cioè a 1,3 metri da una persona alta 1,7 metri). Non dovranno stare sopra le folle, anche se il documento non identifica quante persone fanno la «folla». La loro altitudine massima, poi, sarà incrementa­ta da 50 a 120 metri, consentend­o ai malintenzi­onati di utilizzarl­i anche per riprendere gli appartamen­ti nei grattaciel­i, ma — sottolinea la bozza — «il pilota dovrà comunque restare a distanza di 50 metri».

Un’altra limitazion­e è la velocità massima che non potrà superare i 19 metri al secondo, cioè pari a 68,4 chilometri orari. Non viene proposto il limite d’età: i tecnici dell’agenzia europea ritengono debba essere stabilito dai singoli Stati. Non viene richiesta nemmeno l’installazi­one del localizzat­ore Gps che consentire­bbe ai droni ultralegge­ri — sul mercato ce ne sono almeno una dozzina — di stare alla larga da luoghi sensibili come gli aeroporti. Con il rischio che, oltre alla privacy, questi mini oggetti volanti mettano in pericolo pure l’incolumità fisica.

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3 metri «Leggero» Un piccolo drone utilizzato per fotografie e riprese aeree: pesa meno di 250 grammi
Altezza 19 m/s No ? minima (68,4 km/h) 3 metri «Leggero» Un piccolo drone utilizzato per fotografie e riprese aeree: pesa meno di 250 grammi

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