«L’idea di una scuola per i programmatori Ma senza docenti»
Nella cultura anglosassone esiste la tradizione del giving back. Nel senso che chi ha ricevuto tanto dalla società (anche per merito suo, chiaro) a un certo punto si sente gratificato, quasi sollevato, nel ridare indietro qualcosa. Nel mettersi a disposizione. Ed è esattamente ciò che sta cercando di fare Riccardo Zacconi. Cinquant’anni tondi tondi di cui gli ultimi 18 passati fuori dall’italia, il padre di Candy Crush — il videogioco per mobile più scaricato nella storia che nel 2015 è stato venduto per 5,9 miliardi di dollari al colosso Usa Activision — sta infatti lavorando per aprire in Italia una filiale dell’ècole 42, la scuola di programmazione senza professori che un altro genio del digitale come Xavier Niel ha aperto a Parigi. «La regola — spiega al pubblico presente al lancio di Corriere Innovazione — è che sia completamente gratuita. E per questo stiamo cercando chi sia disposto a metterci a disposizione un immobile». L’idea di Zacconi (il quale, per inciso, da expat invidia tutti noi che ancora possiamo «permetterci il lusso di vivere in un Paese fantastico») è che in Italia ci sia un potenziale enorme non ancora sfruttato. «Certo — spiega — bisogna avere il coraggio di fallire, e di ricominciare, altrimenti non si fa innovazione, si fa tradizione». E lo spiega con un esempio: «La prima volta che ho visitato l’ècole 42, mi ha fatto da Cicerone un ex pasticcere. Aveva avuto un incidente d’auto e aveva perso il lavoro. Oggi guida una startup da 10 milioni».
d Sbagliare e rialzarsi, questo è fare innovazione Il progetto? La scuola di programmazione senza professori, come l’ècole 42, nata in Francia, completamente gratuita