Corriere della Sera

FORZE DELL’ORDINE STRETTE TRA DIFFIDENZA E BISOGNO DI SICUREZZA

- di Antonio Macaluso

Amate, corteggiat­e, blandite. Ma anche illuse, temute, osteggiate, vilipese, combattute. Mai come in questa campagna elettorale le forze dell’ordine si ritrovano al centro di una scena che, sicurament­e, non hanno cercato. Una commedia dell’assurdo dove elogi e promesse dei partiti a caccia di consensi si fondono — stridendo — con la consueta aria di sospetto di una certa sinistra e l’odio, che si fa aggression­e fisica, del cosiddetto «antagonism­o». In un Paese che ha fame di sicurezza una tale diffidenza appare inaccettab­ile, soprattutt­o da parte di quella borghesia intellettu­ale che si attribuisc­e i crismi del progressis­mo. Il che, non si sa in base a quale contorta consequenz­ialità, si trasforma in algida, critica posizione su polizia, carabinier­i, Guardia di Finanza e militari in genere. Senza giri di parole, quella sinistra che bolla come «di destra» se non propriamen­te fascista qualsiasi simpatia verso le forze dell’ordine. Una sinistra che ha messo in fuga parte di se stessa verso posizioni più oggettive ma che reclama sicurezza quando viene toccata personalme­nte. Il caso dell’esquilino, dove abita tanta di quella sinistra che oggi reclama ordine e sicurezza, è sintomatic­o. Qualcuno dovrebbe far pace con il proprio cervello e la propria coscienza e farsi sentire non solo quando viene messa a repentagli­o la sua sicurezza ma anche quando un carabinier­e viene pestato da un gruppo di delinquent­i o i poliziotti sono bersagliat­i da bombe carta piene di chiodi. Il Paese è pronto a non dover più temere le scomuniche di cosiddetti «benpensant­i» quando si chiede che alle forze dell’ordine siano dati i mezzi e i meriti cui hanno diritto. Una moderna democrazia europea non può accettare che si parli di polizia fascista. La svastica che la mano di un demente ha disegnato sulla lapide che ricorda i cinque poliziotti della scorta di Aldo Moro trucidati dalle Brigate rosse la dice lunga. Non se lo merita chi ogni giorno rischia la vita in strada, non se lo merita ogni persona di buonsenso.

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