Rbs, la banca dello Stato (britannico) torna in utile
Primo utile, da un decennio a questa parte, per Royal Bank of Scotland, la banca britannica nazionalizzata nel 2008 quando era sull’orlo del fallimento e costata ai contribuenti britannici l’incredibile somma di 45,5 miliardi di sterline, circa 50 miliardi di euro. L’esercizio 2017 si è chiuso con profitti per 752 milioni di sterline, a fronte di una perdita di quasi 7 miliardi nel 2016.
«È un momento simbolico per questa banca e un chiaro segnale dei progressi che continuiamo a fare per lasciarci il passato alle spalle», ha commentato il ceo Ross Mcewan.
Sul futuro di Rbs, tuttavia, pesa ancora la mancanza di un accordo con il Department of Justice americano per lo scandalo dei mutui subprime, una transazione che la banca non è ancora riuscita a chiudere e che potrebbe causare ulteriori perdite per 12 miliardi dollari. Non a caso, nonostante il primo utile di esercizio dell’era Mcewan (in carica dal 2013) ieri il titolo della banca ha chiuso con una perdita del 4,2%. Rbs stima di dover ancora sostenere 2,5 miliardi di costi di ristrutturazione nel biennio 2018-2019. «Il numero dei problemi del passato si è ridotto», ha detto Ross Mcewan anche se «l’importante» confronto con il Dipartimento di giustizia americano è ancora aperto e «la tempistica della soluzione non è per noi controllabile».