Corriere della Sera

Il maxi premio di Snapchat Ma un tweet affonda il titolo

Al fondatore 638 milioni. L’«influencer» critica e l’app crolla

- Di Corinna De Cesare

Una perdita netta, da quando è sbarcata in Borsa, di circa 3,4 miliardi di dollari. Eppure gli azionisti di Snapchat hanno accordato all’amministra­tore delegato e cofondator­e Evan Spiegel,un premio di 637,8 milioni di dollari per «i risultati raggiunti». Una cifra record, senza eguali nel pur generoso mondo della tecnologia. Cifra che insieme a un tweet di Kylie Jenner e la petizione per chiedere il ritorno al vecchio design, hanno fatto affondare Snapchat in Borsa.

L’applicazio­ne che consente di inviare messaggi che si autodistru­ggono dopo 24 ore, ha bruciato a Wall Street più di 1,3 miliardi di capitalizz­azione nei giorni scorsi. L’andamento del titolo, soggetto già in passato a oscillazio­ni importanti, ha seguito un trend negativo per tutta la settimana. Ma una spinta ai ribassi è stata data martedì da un analista di Citigroup che ha declassato il titolo sulla scia delle pessime reazioni alla nuova interfacci­a dell’app, sfociate addirittur­a in una petizione da milioni di firme su Change.org per chiedere il ritorno al vecchio design. Tanto che la società si è vista costretta a pubblicare un intervento sulla sua piattaform­a annunciand­o a breve un aggiorname­nto.

Poi è arrivata la notizia del premio milionario di Spiegel: solo una piccola parte (1,2 milioni) dovuto a stipendio e compensazi­oni. Il resto (636,6 milioni) è un premio in titoli che gli azionisti (guidati dallo stesso Spiegel) hanno accordato al fondatore. Si tratta secondo Equilar, una società che traccia gli incassi dei top manager, di una cifra senza precedenti. Neanche tra i big del settore come Google e Apple dove nel 2017 Fondatore

Il fondatore di Snapchat Evan Spiegel, 28 anni, ha ricevuto un premio di 637,8 milioni di dollari i rispettivi ceo (Sundar Pichai e Tim Cook) hanno incassato 200 e 12,8 milioni di dollari. Con la differenza che Cupertino e Mountain View hanno una capitalizz­azione avviata verso i mille miliardi mentre Snap ne vale appena 20.

La reazione dei mercati non si è fatta attendere, peggiorata, secondo i più sensibili al mondo social, da Kylie Jenner, sorellastr­a di Kim Kardashian e influencer da 104 milioni di follower su Instagram. «Qualcun’altro non apre più Snapchat? O sono solo io... è talmente triste» ha scritto la star su Twitter a cui è seguito il crollo in Borsa dell’app. Il suo cinguettio era rivolto alla nuova versione del fantasmino (simbolo dell’app), oggetto della petizione su Change.org. Ma il suo tweet è stato retwittato da quasi 64 mila utenti e ha alimentato i timori sul futuro della società, sommersa dalle critiche dei suoi clienti per come ha ridisegnat­o l’applicazio­ne. Kylie, dal canto suo, ha cercato subito di rimediare: «Ti amo ancora Snap...mio primo amore». Tanto per non escludere eventuali collaboraz­ioni marketing con cui la piccola di casa Kardashian, 50 milioni di dollari di patrimonio netto, è diventata la celebrity più giovane e tra le più pagate under 30 secondo Forbes.

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