Corriere della Sera

Milan senza paura

Una sfida ricca di fascino con l’arsenal di Wenger Più comodo per la Lazio il match con la Dinamo Kiev

- Carlos Passerini

A sentire i rispettivi dirigenti (Peruzzi: «Sarà dura»; Mirabelli: «Mi spiace per i nostri avversari») sembra quasi che alla Lazio sia toccato l’arsenal e al Milan la Dinamo Kiev, invece è il contrario. La verità è diversa, perché l’urna di Nyon è stata nettamente più benevola con i ragazzi di Inzaghi: agli ottavi di Europa League se la vedranno con i modesti ucraini dell’ex c.t. bielorusso Khatskevic­h, nemmeno l’ombra della magnifica macchina da guerra degli anni 80 del leggendari­o colonnello Lobanovski. Altra storia il Milan che al netto delle comprensib­ili dichiarazi­oni ottimistic­he («Preferisco incontrare una squadra importante come l’arsenal anche se in questo momento una vale l’altra» ha detto ancora il d.s. Mirabelli) sa benissimo d’aver pescato male: peggio c’erano solo l’atletico Madrid che invece trova il Lokomotiv Mosca, e un Borussia Dortmund che — come l’atalanta ha avuto modo di capire — è in uno stato di forma eccellente e si giocherà i quarti con il Salisburgo. Andata l’8 marzo e ritorno il 15, per tutti. Finale a Lione il 16 maggio: attenzione, significa che se i brillanti francesi di Génésio arrivano fino in fondo giocano la gara decisiva in casa.

«Milan-arsenal è una partita di Champions» ha commentato Abidal dopo aver sorteggiat­o le palline. Il sapore è quello, sì, anche se dall’ultimo incrocio nella coppa principale, ottavi 2011-12, 4-0 a Milano e 0-3 a Londra, molto è cambiato. Il Milan sta cercando pian piano di ricostruir­si e in questo senso è chiaro che prolungare ulteriorme­nte il cammino in Europa League consentire­bbe di dare una robusta lucidata a un’immagine internazio­nale sbiadita da un pezzo. Ancora Mirabelli: «Gattuso sta facendo un grande lavoro, per noi non è mai stato un traghettat­ore».

È però altrettant­o vero che, a parte Wenger giunto alla sua 22ª stagione da manager e ormai detestato da molti, pure l’arsenal non è più quello di un tempo: sesto in Premier a -27 dal City che sfiderà domenica in finale di Coppa di Lega, dovrà affrontare i rossoneri senza Aubameyang (non può giocare in Europa League) né Lacazette (infortunat­o fino ad aprile). Il titolare là davanti sarà Welbeck, anche se il meglio i Gunners lo danno in mezzo con Özil e Mkhitaryan, due pezzi da novanta ai quali il Milan non dovrà concedere spazi fra le linee. La criticità principale è dietro, troppi gol a carico, già 36 in 27 partite di campionato: molti.

La difesa è invece il punto di forza della Dinamo: modulo 4-2-3-1, rosa giovane, un paio di buoni attaccanti come Moraes e Mbokani ma poco altro. Per la Lazio le insidie specifiche sono due, la sottovalut­azione di un avversario inferiore e il ritorno in trasferta. Che, occhio, toccherà anche al Milan. Non un dettaglio, anzi un ostacolo in più fra noi e quella coppa che manca da diciannove anni. Tanti, troppi.

 ?? (Getty Images) ?? La conferma Simone Inzaghi, 41 anni, anche lui come Gattuso è stato da giocatore una bandiera della squadra che oggi allena. Lotito lo ha chiamato alla guida della Lazio il 3 aprile 2016
(Getty Images) La conferma Simone Inzaghi, 41 anni, anche lui come Gattuso è stato da giocatore una bandiera della squadra che oggi allena. Lotito lo ha chiamato alla guida della Lazio il 3 aprile 2016
 ??  ?? La sorpresa Gennaro Gattuso, 40 anni, sulla panchina del Milan dal 3 dicembre: ha esordito con un 2-2 a Benevento. I rossoneri sono in forma: hanno vinto 7 delle ultime 9 partite fra campionato e coppe (Photoviews)
La sorpresa Gennaro Gattuso, 40 anni, sulla panchina del Milan dal 3 dicembre: ha esordito con un 2-2 a Benevento. I rossoneri sono in forma: hanno vinto 7 delle ultime 9 partite fra campionato e coppe (Photoviews)
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