Corriere della Sera

L’italia dei ragazzi questa volta dura un’ora

- Domenico Calcagno

l’italia va a giocare una rimessa laterale nei 22 avversari e segna alla stessa maniera. Barnes, l’arbitro, chiama il Tmo, sembra che annulli tutto invece concede la meta di penalità: 7-5 per gli azzurri.

Non è quello che i galli avevano previsto, tanto più che per una volta la difesa sforacchia­ta Frenati Un’azione degli azzurri a Marsiglia, con Tommaso Benvenuti fermato da un placcaggio di Tauleigne (Reuters) ripetutame­nte da inglesi e irlandesi nelle prime due giornate sembra reggere. La Francia carica con piloni, seconde linee e con sua vastità Bastareaud, 120 chili di tre quarti. Alza i giri, ci butta addosso di tutto. Ma il muro azzurro tiene e nello stadio si comincia a sentire anche la voce degli italiani in gita.

Minozzi, il nostro estremo da 78 chili stoppa Grosso (37 chili più di lui) lanciato in contropied­e e i galli infastidit­i quasi scatenano una rissa. Poi riabbassan­o la testa, trovano un paio di punizioni che li portano avanti di 4 ma non la meta e dopo un tempo la questione è ancora aperta.

Il crollo

Manca ancora la capacità di reggere il ritmo del Sei Nazioni Puntuale arriva il crollo

Quando Allan segna i primi punti della ripresa lo stadio fischia e se non è paura è qualcosa che le somiglia. Passa in fretta però, all’ora di gioco, quando l’italia, come sempre, si spegne. Bastareaud apre una falla sul nostro fianco sinistro, Grosso allarga la fessura e Bonneval schiaccia. È il 21-10, è il vantaggio che la Francia cercava dall’inizio. Da quel momento l’italia non si rialza più. E non è la meta del solito Minozzi, a un minuto dalla fine, a cambiare la sostanza della partita.

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