Silvio, Angelino e le frecciate sulla Juve
«Mi hanno dato un biglietto. Mi dicono che mi sbattono fuori dal mio teatro e devo chiudere qui». Silvio Berlusconi è in forma scintillante. Dopo due ore filate di discorso al Teatro Manzoni di Milano, il Cavaliere legge il bigliettino ma va avanti fino a sfiorare le due ore e mezza. Ricche di battute. Su Alfano, per esempio: «Dopo che per 12 anni, da mio assistente, ha tenuto al Milan, un giorno l’ho visto disperarsi per un gol del Benfica alla Juventus. Quindi ho fatto un’indagine: e ho scoperto che è juventino sfegatato dalla nascita». Tutto per dire, più sferzante, che «bisogna stare attenti a fare politica con decoro». Il ministro degli Esteri un po’ se la prende: «Credevo che Berlusconi si fosse rifatto una vita senza di me. Evidentemente non ce l’ha fatta». Quanto al decoro, «io continuerò a mantenere la riservatezza sugli anni di collaborazione»..
Il Cavaliere è inarrestabile. Tra i presenti c’è l’ex ad del Milan Galliani? «Povero Adriano, era uno che si svegliava e spendeva 30 milioni per un centrocampista e poi altri 30 al pomeriggio...». Un riferimento al fatto che, ora che è in corsa per il Senato, la sua vita è destinata a cambiare. E poi, c’è stata la presentazione di Attilio Fontana, candidato presidente in Lombardia: «È stato un ottimo sindaco di Varese. Ho parlato con le solite due o tre fidanzate che avevo là, mi hanno dato ottime referenze. Ottime anche dal consiglio regionale, anche se lì le ragazze sono brutte». Battuta amara sul futuro del lavoro: «Domani nelle fabbriche ci saranno le macchine, un uomo e un cane. Le macchine faranno il lavoro, l’uomo darà da mangiare al cane e il cane impedirà all’uomo di avvicinarsi alle macchine».
d Credevo che Berlusconi si fosse rifatto una vita senza di me, ma non ce l’ha fatta