Città mobilitate per salvare i senzatetto
Dal Nord al Sud città e associazioni di volontariato si sono attrezzate per fornire assistenza alla popolazione più vulnerabile al freddo intenso che da stanotte per tutta la settimana stringerà l’italia: chi vive in strada. Circa sette-ottomila persone a Roma e altre 2.700 a Milano, solo se si considerano le due maggiori città italiane. Ma l’emergenza portata dal gelo di Burian riguarda tutto il Centro-nord e anche alcune città del Sud. «Le nostre unità di volontari vanno strada per strada e parlano con i senzatetto, cercano di convincerli a spostarsi al chiuso coordinandosi con la sala operativa del Comune di Roma — spiega la presidente Croce Rossa provinciale di Roma Debora Diodati —, se capiscono che non vogliono allora danno loro coperte, sacchi a pelo, tè caldo. Un camper con medici e infermieri gira nelle zone con le maggiori presenze per offrire assistenza sanitaria». Mentre da ieri la Croce Rossa ha attivato 160 posti in più oltre ai 290 che aveva già predisposto, il Comune ha avviato una serie di interventi: l’apertura straordinaria di alcune stazioni della metropolitana e delle ferrovie, sono stati aperti due nuovi centri per l’accoglienza temporanea e predisposte delle navette che da ieri sera alle 22 trasportano nei centri di assistenza chi ne ha bisogno. Per la prima volta sono previste anche cure veterinarie per i cani che vivono in strada con i loro padroni. A Milano il Comune ha invece previsto 2.700 posti al coperto, tanti quanti si stima siano i clochard che vivono in città. Il capoluogo lombardo ha un piano freddo che rimane in vigore per tutto l’inverno, fino alla fine di marzo: ogni notte le unità escono per cercare di portare al caldo anche coloro che normalmente rifiutano ogni tipo di ricovero: 300-350 persone. Misure straordinarie sono state previste in particolare anche a Genova, a Napoli, Avellino e Benevento. Ma al di là dei provvedimenti tampone servono soluzioni più strutturali: «Appena le temperature risaliranno un po’ le persone ritorneranno in strada — avverte il presidente nazionale della Croce Rossa —. Bisognerebbe rafforzare l’assistenza psichiatrica per lavorare in strada con i clochard e aumentare le politiche sociali di inclusione. Anche i sindaci dovrebbero prevedere più alternative per chi non ha casa».
Per strada
A Roma vivono in strada 8.000 persone, 2.700 a Milano. L’obiettivo è spostarle al chiuso