Corriere della Sera

Merkel fa spazio al «nemico» Spahn E accontenta l’ala destra del partito

La cancellier­a annuncia i ministri Cdu per la Coalizione. Il nodo del referendum Spd

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Paolo Valentino

BERLINO La prima cosa che viene in mente è che Angela Merkel si sia ispirata a Barack Obama e al suo Team of Rivals, la squadra di rivali che caratteriz­zò la prima amministra­zione, dove sull’esempio di Lincoln nominò generosame­nte il suo principale avversario, Hillary Clinton, a un posto chiave del governo.

Ma la suggestion­e è ingannevol­e. Scegliendo infatti Jens Spahn, capofila dei suoi critici, come ministro della Sanità nell’eventuale Grosse Koalition, la cancellier­a cede piuttosto alle pressioni dell’ala conservatr­ice della Cdu, nel tentativo di placarne la crescente insoddisfa­zione e la mal celata insofferen­za verso la sua leadership. Detto altrimenti, è una scelta che certifica la fine del suo dominio incontrast­ato sul partito.

Eppure, ancora una volta, Merkel conferma il suo machiavell­ismo, affidando a Spahn il ministero forse più complesso e difficile da gestire: la sanità è infatti il tema sul quale il patto di coalizione tra Cdu-csu e Spd è più vago, con i socialdemo­cratici decisi a fare

le prime prove per un’assicurazi­one medica universale, considerat­a invece tabù dai cristiano-democratic­i. Come ha commentato un deputato della AFD, quel posto «è una punizione per un vero conservato­re come Spahn».

Pure, nonostante abbia appena 37 anni, il futuro ministro può invocare dalla sua una lunga esperienza come portavoce del gruppo parlamenta­re della Cdu-csu per i problemi della salute. E non saranno certo le difficoltà del compito a frenarne l’ambizione di stare nella partita per la succession­e ad Angela Merkel. Punzecchia­ta da diversi giornalist­i sul tema, la cancellier­a ha risposto che le osservazio­ni critiche al suo lavoro «non sono un problema» e comunque da Spahn ha avuto «l’impression­e che la sua priorità è affrontare i problemi nell’interesse della Germania».

Il resto della squadra di governo, annunciata ieri pomeriggio dalla cancellier­a, conferma la mescola di esperienza e rinnovamen­to che aveva promesso nei giorni scorsi: «Con questi nomi possiamo affrontare il futuro», ha detto Merkel. Oltre a Spahn le altre novità sono quelle di Anja Karliczek, 46 anni, fin qui semplice deputata del Nord-reno Vestfalia, indicata a sorpresa come futura ministro dell’istruzione e della Ricerca e di Julia Kloeckner, 45 anni, che dal Palatinato verrà a Berlino come responsabi­le dell’agricoltur­a. Cambia posizione il fedelissim­o Peter Altmaier, finora capo della cancelleri­a e ora destinato al ministero dell’economia e dell’energia. Al suo posto andrebbe Helge Braun, che da sottosegre­tario fin qui si è occupato dei rapporti tra il governo centrale e i Land. Confermata alla Difesa Ursula von der Leyen, nonostante sia stata molto criticata nel partito, alla quale Merkel ha sentito il bisogno di assicurare il suo «pieno appoggio».

Dei sei futuri ministri della Cdu, tre quindi saranno donne, oltre alla cancellier­a. E anche questa è una novità, al punto che Merkel ha dovuto annunciare che nella scelta dei sottosegre­tari gli uomini saranno presi in maggior consideraz­ione. Questa mattina Merkel presenterà la lista dei ministri designati e il patto di coalizione al Congresso straordina­rio della Cdu, in programma a Berlino, per averne l’assenso. Non si annunciano problemi di sorta, tanto più dopo queste concession­i alla spinta per il rinnovamen­to.

Sullo sfondo, resta la minaccia dell’esito del referendum postale sulla Grosse Koalition, in corso tra i 460 mila militanti della Spd, i cui risultati saranno resi noti domenica. I fautori dell’alleanza con la Cdu-csu potrebbero vincere. Ma potrebbero anche perdere. Se andasse così, la governabil­ità del primo Paese d’europa verrebbe affossata da meno dell’1% di quanti hanno votato in settembre.

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Alla Sanità Jens Spahn, 37 anni, futuro ministro della Salute, con la cancellier­a Angela Merkel, 63

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