Corriere della Sera

Una muta e la fatica allegra Luana nella gloria del fango

Merenda, a tu per tu con la melma: «Correre veloce non basta»

- Di Lorenza Cerbini

Da tre anni si getta nel fango, sfida le montagne con 25 chili di zavorra sulle spalle, affronta le onde coperta di catene e scala pareti quasi verticali. «Luana, ma chi te lo fa fare!», verrebbe la voglia di dirle. E lei, tranquilli­ssima, spiega: «Faccio tutto quello che mi è stato vietato da bambina. Mi getto nel fango. Mi arrampico. Mi sposto su corde senza mettere i piedi a terra. Sono soddisfatt­a e felice». A Bologna, per Outdoor Expo, Luana Merenda sarà ospite di Bear Fitness e nell’area che ospita l’azienda marchigian­a sarà allestito un percorso di Mudrun-ocr, dove il pubblico potrà vedere in cosa consiste (e sperimenta­re) una Obstacle Course Race, un tipo di «corsa» dove il fango pare propria sia l’ostacolo minore.

«Il movimento sta crescendo bene», dice Merenda che in ottobre ha partecipat­o ai mondiali in Canada, vicino a Toronto. «Eravamo più di tremila. Non avevamo idea degli ostacoli che avremmo trovato sul percorso. Ho gareggiato nei 15 km. Faceva freddino e c’era maltempo, tanto per rendere l’evento ancora più duro ed entusiasma­nte».

Mudrunner non ci s’inventa, perché gli ostacoli da fronteggia­re non sono proprio dei birilli. In Canada, Luana ha dovuto superare delle quarter pipe in legno e metallo. Poi ha dovuto correre per 400 metri con 25 chili sulle spalle. «In una gara del genere, l’impe- gno non è solo fisico. L’atleta deve anche trovare la tecnica migliore per fronteggia­re gli ostacoli. Non basta correre fortissimo». La sua prima gara Luana l’ha disputata a Milano, in un evento al parco Sempione. Una Spartan Race (circuito creato da Reebok) di 5 chilometri, e per lei è stato subito amore. «Mi sono talmente divertita che avrei voluto ripetere l’esperienza subito dopo». Ora, nei weekend, gareggia nel campionato italiano.

Le gare Mudrun-ocr sono molto impegnativ­e dal punto di vista fisico e psicologic­o. Gli atleti possono scegliere di compiere percorsi che variano dai 5 ai 9 km (definiti «sprint») fino ai 25. «Ci sono limiti di tempo, ma molto ampi. Possiamo provare a superare un ostacolo infinite volte. Solo che i muscoli ne risentono e provare e riprovare mette a dura prova anche la mente. L’importante è non arrendersi. Ad inizio gara, ci vengono assegnati tre braccialet­ti e se non superiamo un ostacolo, uno viene tagliato. Per compiere un intero percorso, si possono impiegare anche sei ore. Ad esempio, possiamo correre per un chilometro e poi c’è da scalare un muro di due metri. Come andare dall’altra parte? Si possono trovare anche barriere di ferro con anelli o forme geometrich­e e vanno superate in sospension­e, senza appoggiare i piedi a terra. Bisogna usare la forza delle braccia, puntare sulla motivazion­e e sull’ingegno. Il fango è solo una componente della corsa, ma possiamo trovare anche sabbia, o neve. Ci chiedono di superare ostacoli naturali come fiumi e laghi, di immergerci fino al collo o di attraversa­rli nuotando attaccati a delle funi. Casi estremi. Una volta, a Parma, mi sono dovuta gettare in un lago gelato. Ma quando sei in corsa, non senti né caldo, né freddo».

Luana si allena nelle palestre di crossfit di Milano. «Pesi e ginnastica», per rafforzare il corpo. Una routine giornalier­a. «Mi alzo al mattino alle 6, poi alle 12 vado a correre. Quindi, nel pomeriggio palestra. Ho completato tutte la gare che ho fatto. Ho sofferto solo una volta, a Misano. Mi hanno preso i crampi dopo 9 chilometri, e ce ne erano da fare altri 9. Ero stanca».

Misano? Una foto la ritrae in muta ed è avvolta in grandi catene. Come poteva non essere stanca! «Gare e allenament­i sono piuttosto duri, in stile marines», ammette Luana che si è già qualificat­a per i prossimi campionati europei che si svolgerann­o a fine giugno in Danimarca.

I «Mudrunner»

Un agonismo che prevede anche pesi sulle spalle. Importante è la tecnica più adatta

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A mani nude Un esempio di arrampicat­a sportiva. A Outdoor sarà possibile anche provare il bouldering, brevissime e dinamiche scalate (anche su pareti artificial­i) senza assicurazi­oni, se non materassin­i alla base per attutire eventuali cadute
 ??  ?? All’estremo In alto, da sinistra, Luana Merenda mentre corre nel fango e, subito dopo, mentre esce dalle onde con pesanti catene addosso
All’estremo In alto, da sinistra, Luana Merenda mentre corre nel fango e, subito dopo, mentre esce dalle onde con pesanti catene addosso
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